Sanità, Pd: a Pescara tagli doppi rispetto alla Teramo di Chiodi

20 Luglio 2010   13:50  

«Le proteste di questi giorni sul piano operativo sanitario sono solo la testimonianza che in tutto questo tempo commissari, sub commissari  e assessori vari, che hanno operato nell’ombra, non sono stati in grado di dare risposte reali alle esigenze del territorio abruzzese, al bisogno di cure dei cittadini. Il risultato è che un territorio come la provincia di Pescara subisce un taglio doppio rispetto alla circoscrizione elettorale di Chiodi e Venturoni». Lo afferma Antonio Castricone, segretario provinciale del Pd di Pescara.
«Il fatto di per sé grave di non aver voluto coinvolgere nessuno, né sindaci, né sindacati e forse neanche i consiglieri regionali stessi» dice Castricone «è forse la testimonianza più evidente di aver voluto scrivere un piano operativo che desse risposte solo agli interessi del Presidente della giunta regionale e dell’assessore alla sanità, visto che la provincia di Teramo è quella meno colpita dai tagli decisi dal governo regionale. Se il taglio medio ai posti letto pubblici in Abruzzo è pari al 23%, nelle province di Pescara e Chieti c’è stato un taglio pari al 30%, del 23% nella provincia de L’Aquila e solo del 15.8% a Teramo. E’ fin troppo evidente che il peso di Chiodi e Venturoni è riuscito a far pendere la bilancia dei tagli tutta dalla parte di Pescara e Chieti, salvaguardando così il loro orticello e confermando una politica regionale dove tutto il resto che non è Teramo non conta».
Tutto ciò, aggiunge il segretario Pd, «è ancor più grave se si pensa che questo si è verificato solo perché non si è voluto tagliare neanche un posto al privato, sbilanciando così il rapporto pubblico-privato sempre più a favore dei secondi, visto che se prima il rapporto era di un posto letto privato ogni 6 pubblici,  oggi, con questo nuovo piano, il rapporto è di un posto letto privato ogni 5 pubblici. Questa organizzazione della sanità in Abruzzo, oltre ad essere pessima, è anche figlia dei troppi interessi che questo governo ha voluto tutelare, proprio per questo o si torna indietro e si ridiscute tutto, altrimenti per Chiodi e Venturoni saranno tempi di proteste pubbliche da parte dei sindaci e degli abruzzesi che di certo non potranno tacere di fronte alla vergogna di questo piano operativo che produrrà drastici tagli di servizi e reparti con il serio rischio di non produrre alcun risparmio».


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