Sanità, Un anno di attesa per esami clinici, Cipolletti (M5S): non può diventare normalità

17 Giugno 2019   09:50  

Ormai da troppo tempo si continua a registrare un assoluto silenzio su una problematica immediata, che pesa fortemente sulla vita dei cittadini abruzzesi. Enormi sono infatti troppo spesso le difficoltà nell'accesso alle prestazioni sanitarie. Il riferimento è alle liste d’attesa, tema di grande importanza rispetto al quale è incredibile registrare il persistere dell’inerzia da parte della Giunta regionale.

“Sono anni – afferma il Consigliere Regionale M5S Marco Cipolletti – che i cittadini subiscono un sempre maggiore disagio nell’accesso al diritto alla salute, che si traduce in una inesorabile e continua fuga verso strutture fuori regione, nell’acquisto di cure essenziali a caro prezzo per ovviare a ticket e liste d’attesa.

Peraltro risulta insufficiente l’erogazione dei LEA (Livelli Essenziali di Assistenza) e scarsa la trasparenza e la partecipazione rispetto all’obbligo di una chiara informazione sulle performance sanitarie aziendali e sull’accesso ai servizi. In ogni Azienda sanitaria i tempi di attesa risentono di anni di incertezza gestionale, di inadeguatezza programmatoria, di scarsa vigilanza e di una carenza di personale divenuta ormai un freno per molti servizi.

Un quadro complessivo – prosegue – sconfortante ed allarmante, assolutamente da cambiare e da cui ripartire per rilanciare un rinnovato SSR (Servizio Sanitario Regionale) che possa dare maggiore fiducia e certezza ai cittadini. Il mancato abbattimento delle liste d’attesa potrebbe essere tra le cause di decadenza dall’incarico di direttore generale della Asl. È inaccettabile che un cittadino debba aspettare mesi e mesi per prestazioni sanitarie talvolta indispensabili a salvare la propria vita. Cosa è successo in questi mesi nella nostra Regione? Sono stati emanati dei provvedimenti nei confronti dei Direttori Generali che non hanno raggiunto gli obbiettivi? Qual è la posizione della Giunta Regionale al riguardo?  

Attese lunghe mesi, se non anni, per effettuare una prestazione sanitaria nella sanità pubblica, a fronte di una sola settimana nel privato, effetto di un progressivo sistema di tagli indiscriminati alla spesa del servizio sanitario nazionale. La spesa privata dei cittadini, infatti, arriva a quasi 35 miliardi di euro all'anno. Risulta evidente quanto sia urgente e non più rinviabile una oculata riprogrammazione di investimento straordinario in termini di risorse, personale, professionalità e tecnologie, per tutto il nostro servizio sanitario regionale, che mostra evidenti segni di collasso con gravi e profonde ripercussioni sulle sue caratteristiche di universalità e di rispetto del dettato costituzionale. 

Allo stato attuale – conclude – il servizio sanitario regionale sempre più spesso non è in grado di garantire servizi adeguati, obbligando il cittadino a rivolgersi al privato. Il progressivo definanziamento del servizio sanitario nazionale, ha creato inefficienze che portano ad allungare le liste di attesa e incentivano lo sviluppo del privato, obbligando di fatto il cittadino a  pagare di tasca propria sino a casi sempre più frequenti di rinuncia alle cure. Quello delle liste di attesa rimane ad oggi un problema che si colloca in cima alla lista delle ragioni di insoddisfazione dei cittadini verso il servizio sanitario. È urgente investire nella sanità. È necessario che la Giunta Regionale intervenga al più presto e senza indugi ”.


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