Sanità abruzzese in pareggio di bilancio. Il Pd: merito del governo di centrosinistra

Verso la fine del commissariamento?

22 Luglio 2011   14:04  

"Nel 2010, per la prima volta nella storia della Regione Abruzzo, e' stato registrato un equilibrio nella gestione economica del sistema sanitario regionale. Un risultato epocale, certificato dal tavolo nazionale di monitoraggio sulla sanita' comprendente i Ministeri dell'Economia e della Salute ed il sistema delle Regioni che, nei prossimi mesi, consentira' alle Asl di procedere all'assunzione, a tempo determinato, di duecento nuovi medici e di investire in tecnologie avanzate. Un Abruzzo in versione 2.0 in campo sanitario". E' l'obiettivo del presidente e Commissario ad acta per la Sanita', Gianni Chiodi che intende portare, nel giro di qualche anno, la Regione a diventare un eccellenza sanitaria del Paese.

"Ci sono tutte le condizioni per farlo - ha detto Chiodi - ma deve finire la gestione politica della sanita' che ha portato l'Abruzzo allo sfascio. La buona sanita' - ha dichiarato questa mattina Chiodi in conferenza stampa - la fanno, infatti, i bravi medici e le apparecchiature diagnostiche all'avanguardia. Ecco perche', da oggi in poi, - ha proseguito - investiremo nelle professionalita' andando a coprire tutti i primariati dopo aver ridotto le UOC, le unita' operative complesse, ed in tecnologie".

L'obiettivo del pareggio di bilancio e' stato raggiunto senza operare tagli alla spesa sanitaria e rispettando i livelli essenziali di assistenza. Infatti, come ha spiegato questa mattina, a Pescara, all'auditorium De Cecco, il Commissario ad acta per la Sanita', "se si considera il consuntivo del 2008, la spesa per i costi di primo livello, quella relativa ad ospedali, medici e farmaceutica, e' stata di 2 miliardi 181 milioni 116 mila euro. I costi di primo livello del 2010 ammontano a 2 miliardi 181 milioni 981 mila euro. Quindi, restano pressoche' inalterati.

"Rispetto al 2008, - ha affermato il Presidente - non sono state affatto tagliate le spese. Non e' stata fatta alcuna operazione ragionieristica. Sono aumentate, invece, le entrate. Nel 2008, in effetti, i ricavi netti sono stati di 2 miliardi 239 milioni 152 mila euro. Nel 2010 sono stati, invece, di 2 miliardi 314 milioni 73 mila euro. Tuttavia, - ha spiegato il Commissario - le risorse avute in piu' dallo Stato non le abbiamo spese ma le abbiamo tesaurizzate in ottica futura. Inoltre, abbiamo abbattuto i costi di secondo livello, quelli relativi agli ammortamenti, di circa 40 milioni di euro. Se siamo oggi in equilibrio finanziario e' solo per effetto di questi due fattori".

Per il tavolo di monitoraggio interministeriale, il risultato economico ha fatto registrare un attivo per il 2010 di 1 milione 600 mila euro. "Il dato - ha chiarito Chiodi - poteva essere ancora migliore (+ 11 milioni di euro) se non avessimo deciso di anticipare la contabilizzazione degli ammortamenti non sterilizzati, ossia quelle somme che sono state impegnate negli anni per investimenti e il cui onere sino ad oggi non era iscritto nei bilanci, che ammontano a circa 10 milioni di euro. Come altre Regioni, potevamo decidere non farlo ma questa sorta di autofinanziamento - ha sottolineato il Commissario - ci consentira', a breve termine, di ricostituire un patrimonio tecnologico di attrezzature di primissimo ordine".

Il Commissario Chiodi ha anche ricostruito le vicende pregresse e fatto una fotografia del momento attuale della sanita'. "La sanita' abruzzese e' stata la prima ad essere commissariata per il modo in cui aveva gestito il sistema sanitario. Questo ha determinato l'intervento dello Stato e delle altre Regioni che non tolleravano piu' il fatto di vedere l'Abruzzo mettere a repentaglio non solo i propri conti ma anche quelli delle altre Regioni. E' stata questa situazione a rendere necessario per l'Abruzzo il Piano di rientro dal deficit sanitario. Nel 2007, il sistema delle Regioni ha, in sostanza, acconsentito a dare un aiuto all'Abruzzo, ormai in default, per far fronte alle obbligazioni gia' contratte, a patto, pero', che rientrasse di tutti i debiti gia' esistenti relativamente ai disavanzi delle passate gestioni ed in piu' migliorare il sistema sanitario dal punto di vista dei livelli di assistenza.

Poi c'e' stato il Commissariamento che, invece, e' stato l'effetto di altri fenomeni disdicevoli e cioe' l'utilizzo delle risorse del Fondo sanitario nazionale anche per scopi diversi dalla sanita' e quindi per coprire parte dei bilanci regionali. Un debito enorme, derivante da distrazioni di fondi, arrivato a ben 528 milioni di euro, 1000 miliardi delle vecchie lire. Il disavanzo accumulato in circa 7-8 anni era addirittura pari a circa 2 miliardi e mezzo di euro che si pensava nessuno avrebbe mai pagato o che forse avrebbero dovuto pagare coloro che sarebbero venuti dopo. Le liste d'attesa, gia' allora, erano lunghissime.

Mancavano del tutto controlli nei confronti della sanita' privata e gli abruzzesi si ritrovavano sul groppone 200 milioni di euro l'anno necessari per ammortizzare il debito. Per di piu', il blocco del turn-over, da un certo punto in poi, ha impedito, nella regione Abruzzo di continuare a formare la classe medica". Questo, infine, il quadro attuale. "Dopo due anni e mezzo, - ha affermato Chiodi - e' stata chiusa la crisi generata dal debito. L'intero debito che gravava sul Piano di rientro, circa 360 milioni di euro, e' stato, infatti, coperto attraverso l'anticipazione di 160 milioni di euro di fondi FAS e di 200 milioni di euro di fondi statali e di risorse regionali. L'alternativa era quella di aumentare le tasse ma questo avrebbe determinato effetti ancora piu' negativi sui futuri percorsi di sviluppo della regione. "Si parla tanto di tagli che avremmo operato indiscriminatamente - ha proseguito Chiodi - eppure abbiamo dimostrato che le cose non stanno affatto cosi'".

"Il pareggio di bilancio e' la dimostrazione che l'impostazione del piano di rientro 2007-2009 era corretta. Piuttosto rimangono irrisolti alcuni fondamentali nodi: le cifre sventolate oggi non riducono di un millimetro la gravita' della destrutturazione della sanita' pubblica abruzzese, da Chiodi volutamente malgovernata nel segreto delle stanze". Lo afferma il segretario regionale del Pd Silvio Paolucci.

"Da tre anni manca un'idea sulla rete dell'emergenza-urgenza e sulla farmaceutica, non v'e' traccia dei nuovi ospedali. E' letteralmente esplosa la mobilita' passiva con un tendenziale di quasi 100 milioni di euro annui e i cittadini sono costretti a file interminabili e disservizi continui. Tutto questo avviene con spregio della trasparenza, sul filo dell'illegittimita', senza un solo passaggio in Consiglio regionale, snobbando cittadini, amministratori locali, operatori. Noi abbiamo dimostrato di essere pronti a fare la nostra parte" dice Paolucci, "ma rileviamo che Chiodi non e' in grado di fare una profonda riforma della sanita' perche' la sua maggioranza e' spaccata e non e' capace di riformare l'Abruzzo. Gli chiediamo ancora una volta portare gli atti in Consiglio regionale".

"Quando sei martello batti (in questo caso, quando sei Chiodi batti!), quando sei incudine statti". Controreplica il portavoce del Gruppo PDL Abruzzo, Riccardo Chiavaroli in una nota rivolta agli esponenti del PD e del centrosinistra dell'Abruzzo. "Dunque ricapitoliamo, afferma Riccardo Chiavaroli: il Presidente Chiodi con il sostegno del PDL e di una maggioranza compatta, con due anni di intenso lavoro, rischiando l'impopolarita' momentanea, pero' senza ridurre gli investimenti, tagliando costi ingiustificabili, ristrutturando reparti, aumentando la professionalita' delle strutture, vincendo ricorsi al Consiglio di Stato, raggiunge il risultato storico del pareggio di bilancio nella sanita' regionale (come certificato autorevolmente anche dal Ministro della Salute, Fazio)". "Tutto cio', prosegue il portavoce del gruppo PDL, apre finalmente una prospettiva nuova e positiva per il risanamento del mondo sanitario abruzzese che andra' a beneficio pertanto dell'intera societa' dell'Abruzzo di oggi e del futuro; e il PD dinanzi a tutto questo cosa fa? Tenta maldestramente e un po' pateticamente di sostenere che non e' vero o che se lo e', il merito e' delle loro precedenti scelte". "Agli esponenti del PD, premesso che gli Abruzzesi non hanno gia' da tempo l'anello al naso e che sapranno giudicare come sinora hanno dimostrato, possiamo soltanto dire sommessamente - conclude Chiavaroli - che se avessero scelto questa volta di essere incudine e quindi di stare, avremmo compreso; hanno invece scelto la via del ridicolo : li comprendiamo un po' meno, ma li giustifichiamo perche' immaginiamo il senso di sconforto che li travolge visto che non ne indovinano una".


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