Sanità abruzzese, la Cisl: ''Non cala mobilità extraregione e fondi ai privati per riabilitazione''

22 Ottobre 2013   13:12  

Riceviamo dal sindacato Cisl e pubblichiamo.

''Si resta davvero attoniti di fronte all’ennesima buccia di banana su cui scivola maldestramente l’apparato commissariale della Regione Abruzzo capitanata dal Generale Gianni Chiodi in tema di manovre sanitarie.

È appena del 5 luglio scorso il Decreto n° 51 che tagliava inopinatamente il 10% alla riabilitazione abruzzese scatenando una vera e propria sommossa da parte dei Sindacati ed Associazioni che all’indomani del suo varo hanno indetto manifestazioni pubbliche con relativi presidi di protesta sia sotto l’Assessorato alla Sanità che sotto la Regione in Viale Bovio dove ha sede la Giunta.

E solo grazie al tempestivo quanto opportuno intervento dell’Assessore Masci insieme al Sub-commissario Zuccatelli che istituendo immediatamente un tavolo regionale con erogatori privati e sindacati ha permesso la parziale soluzione del problema concretizzatosi con il decreto modificativo n° 65 del 12 settembre che portava il taglio dal 10% al 5%.

A proposito: che fine ha fatto questo tavolo regionale istituito sia per la soluzione dei tagli, ma soprattutto per lavorare sulla riconversione dei setting previsti dal fabbisogno regionale del decreto n° 52/2012?

Avrebbe dovuto avere una calendarizzazione settimanale ma è più di un mese che non si riunisce.

Nel frattempo la firma dei contratti negoziali è stata differita dal 5 settembre, quale data ultima prevista dal 51, agli inizi di ottobre dal decreto n° 65 e poi ulteriormente posticipata al prossimo 24 ottobre.

A dimostrazione che la situazione, anche con un dimezzamento del taglio, non è stata affatto digerita.

E nel bel mezzo di queste farraginose interlocuzioni il giorno 9 ottobre scorso viene pubblicato il decreto n° 84 che porta quale titolo “programma operativo 2013-2015” e già nelle prime pagine al punto 1.2 nella tabella 2 nelle manovre di sviluppo e contenimento troviamo che sulla riabilitazione non è stato effettuato nessun taglio per il 2013.

Inoltre, nella voce di dettaglio sulla riabilitazione extraospedaliera la voce “prestazione da privato – Riabilitazione extraospedaliera è stata stimata costante per gli anni 2013-2015 pari a 76,3 milioni come somma del valore dei tetti 2012 definiti con decreto commissariale 44/2011 pari a 69.2 milioni e delle prestazioni erogate fuori contratti negoziali e per cittadini residenti in strutture fuori regione per complessivi 7.1 milioni pari al consuntivo 2012.

Complessivamente rispetto al consuntivo 2012 si osserva un incremento dei costi per 2,7 milioni per gli anni 2013-2015”

Dal virgolettato riportato nel piano operativo vengono fuori dati shock e, al tempo stesso allarmanti.

Il primo dato shock è che la cifra stanziata nel 2012 non viene tagliata per il 2013 anzi la si riconferma costante per il triennio 2013-2015.

Ma allora a quale recondito scopo suscitare tutte quelle polemiche sorte in seguito ai decreti 51 e 65 quando lo stesso programma operativo non prevede tagli?

Il secondo dato, questo, invece allarmante, è la mobilità extraregionale pari a 7.1 ml. di euro.

Dato considerato eccessivamente esagerato se è vero, come ci hanno sempre fatto credere, che la nostra offerta e quindi il costo della riabilitazione è doppia rispetto alla media nazionale.

Ed allora come si spiegano i 7 ml. di mobilità passiva? Per di più con un trend stimato in crescita per gli anni 2013-2015?

Sarebbe proprio il caso che qualcuno dell’alto commissariato ci mettesse la faccia e venisse a spiegare ai comuni mortali quali pazienti, famiglie di pazienti e, buon ultimi, ai lavoratori quale filo logico e coerente tenga insieme provvedimenti firmati dalla stessa mano, ma in netta contraddizione tra loro.''

 


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