Sanità, la Baraldi ascoltata in Commissione Vigilanza

04 Marzo 2011   13:45  

"Finalmente, il subcommissario alla Sanita' Baraldi e' intervenuta all'audizione". Lo ha detto il Presidente della Commissione di Vigilanza del Consiglio regionale, Gino Milano.

"Nella seduta di ieri, il subcommissario, al riparo da strumentalizzazioni politiche come da me garantito - rileva il Presidente Milano - ha potuto chiarire il contenuto delle sue dichiarazioni. Ne nasce un quadro molto ridimensionato dei rilievi critici mossi nei confronti della struttura amministrativa della Regione Abruzzo davanti alla Commissione del Senato.

La situazione disastrosa della sanita' e la possibilita' di risolverne i problemi, sembrano dipendere sempre da qualcun altro o da qualcos'altro: di volta in volta, dai precedenti governi regionali, dalla cattiva fede dell'opposizione, dalla crisi economica, dalle clientele consolidate e dalle asimmetrie tra pubblico e privato, e oggi scopriamo, secondo la dr.ssa Baraldi, anche dalle inefficienze e incompetenze della macchina amministrativa regionale.

Appare riduttivo - sottolinea Milano - ricondurre i problemi della sanita' abruzzese e in special modo il gravoso deficit accumulato, all'inefficienza della struttura amministrativa del Settore Sanita' della Regione Abruzzo che, e' bene sottolinearlo, e' governato dalle stesse regole e norme legislative e contrattuali che regolano i rapporti di tutti i settori regionali, nonche' di tutte le Regioni d'Italia.

Da anni, anche in Abruzzo, esiste un nucleo di valutazione che puntualmente provvede alla verifica dei risultati, rispetto agli obiettivi prefissati ed alla valutazione delle prestazioni, presupposti essenziali per la liquidazione dell'indennita' di risultato. Premesso, inoltre, che il pubblico non potra' mai diventare in tutto simile al privato si ravvisa, tuttavia, la necessita' di mutuare parametri e criteri prettamente privatistici quali l'efficienza e l'efficacia, che possano rendere piu' adeguato il servizio fornito ai cittadini.

E' manifesta, invece, l'invadenza della politica che spesso soffoca l'azione amministrativa della Regione, degli Enti e delle aziende da essa dipendenti, condizionandone gli esiti. Azione che - conclude il Presidente - alimenta il crescente contenzioso nella Regione e contro la Regione, con esiti che sarebbe opportuno indagare nelle sedi preposte, anche per gli effetti economici e finanziari prodotti".


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