Sanità: nuovo buco, ricorso a fondi Fas. Ok a piano Operativo

22 Luglio 2010   14:40  

"La Regione Abruzzo dovra' restituire allo Stato altri 101 milioni di euro per le vicende della sanita', dopo aver gia' coperto 197 milioni di euro". Lo ha rivelato oggi il presidente della Regione, Gianni Chiodi, il quale ha spiegato che "questo buco discende da una grave irregolarita' generata dalla mancata applicazione della legge regionale 4 del 16 marzo 2007 da parte del Governo regionale dell'epoca". "La legge in questione - ha spiegato Chiodi - aveva lo scopo di destinare integralmente al settore sanitario il gettito fiscale derivante dagli aumenti di IRAP ed IRPEF, e di disporre un piano straordinario di dismissioni di immobili per assicurare il pareggio di bilancio della Regione Abruzzo per l'esercizio 2007, apportando le conseguenti variazioni di bilancio. Ma la Regione anziche' dirottare tutte le risorse fiscali dell'annualita' 2006 alla copertura delle perdite del sistema sanitario, le destino' al bilancio regionale. Entro una settimana, la Regione dovra' provvedere ad articolare una proposta convincente per uscire dall'impasse". Secondo il presidente delle Regione, che e' anche Commissario ad acta per la Sanita', "l'unica strada percorribile per sbloccare la situazione e' quella dell'utilizzo di parte dei fondi Fas. Tuttavia, questa possibilita' - ha aggiunto - e' stata gia' negata a Regioni come Molise, Campania, Calabria e Lazio. Sotto questo aspetto, resto, comunque, fiducioso - ha detto Chiodi - poiche' da diverso tempo abbiamo avviato un percorso virtuoso di risanamento e questo il Governo nazionale lo sa bene". Chiodi ha parlato del 2006 come del periodo in cui e' stata registrata "una delle pagine piu' nere della nostra storia, ma - ha aggiunto - affronteremo anche questa montagna da scalare". Con Chiodi c'erano anche l'assessore alla Sanita', Lanfranco Venturoni, il sub commissario, Giovanna Baraldi, il direttore dell'Agenzia Sanitaria Regionale, Ferdinando Romano, e la presidentessa della Commissione Affari sociali e politiche della salute presso il Consiglio regionale, Nicoletta Veri'.

CHIODI, VALUTAZIONE POSITIVA SU PROGRAMMA OPERATIVO 2010

Il Programma Operativo 2010 della sanita' abruzzese, che la Regione ha appena portato all'esame del tavolo di monitoraggio, ha avuto una valutazione positiva per quanto concerne il diritto alla cura da parte dei cittadini mentre vanno presentati dei chiarimenti sulla farmaceutica e sul contenimento della spesa del personale.

Lo ha annunciato il presidente della Regione, Gianni Chiodi, speicificando che non si tratta di un Piano sanitario. Il Programma Operativo riguarda la razionalizzazione della Rete di assistenza ospedaliera ed in particolare le metodologie di definizione del fabbisogno di prestazioni ospedaliere e dei posti letto correlati. "Tenete conto - ha dichiarato - che secondo gli standard qualitativi indicati dallo stesso Ministro per la Salute, Ferruccio Fazio, in Abruzzo sarebbero dovuti rimanere appena nove ospedali pubblici.

Invece, il piano operativo ne prevede sedici oltre, ovviamente, a quelli privati. Quindi non si tratta di un programma troppo duro. E poi il 99 per cento dei cittadini abruzzesi avra' un ospedale importante vicino casa, cioe' raggiungibile in macchina entro il limite dei 50 minuti dal verificarsi della necessita' mentre per l'81 per cento sara' possibile arrivare in ospedale entro 30 minuti.

Si tratta di tempi di percorrenza rilevati scientificamente e quindi piu' che attendibili. Resta, invece, da rivedere la manovra finanziaria che stiamo predisponendo, per cio' che riguarda la sanita' - ha affermato Chiodi - per cercare di tenere i conti in equilibrio per il 2010. In particolare - ha segnalato il presidente - le criticita' riguardano solo alcune questioni inerenti il turn-over del personale ed altre relative alla spesa farmaceutica sulle quali c'e' bisogno di ulteriori approfondimenti ma una soluzione potra' essere individuata in tempi brevissimi".

Con il Programma operativo il presidente ritiene di aver dimostrato che "siamo in grado di mantenere costi accettabili e possiamo garantire l'indispensabile per il diritto alla cura. Nessun occhio di riguardo per i privati - ha assicurato - anzi abbiamo provveduto a rimettere le regole nella sanita' privata e non c'e' alcuna differenza tra un territorio e un altro, ma si e? solo tenuto conto che ci si muoveva da basi di partenza diverse".

Quanto alle polemiche gia' sorte in questi giorni il presidente ha annunciato che incontrera' i sindaci.

SANITA': PD, CHIODI COME LO SCERIFFO DI NOTTINGHAM


"Chiodi si sta comportando come lo sceriffo di Nottigham: toglie ai poveri per dare ai ricchi. E in questo momento il povero e' la sanita' pubblica e il ricco e' l'interesse delle cliniche private". Lo affermano il segretario regionale del Pd Silvio Paolucci ed il capogruppo all'Emiciclo Camillo D'Alessandro, intervenendo sui tagli alla sanita' pubblica annunciati dal centrodestra.

"Le scelte del centrodestra" dicono Paolucci e D'Alessandro "puniscono la sanita' pubblica specie nei territori piu' deboli, e graziano miracolosamente quella privata, che non perdera' un solo posto letto se non quelli distrutti dal terremoto. Una scelta chiara e netta a vantaggio delle cliniche private".

"Il presidente-commissario ha il torcicollo" dicono Paolucci e D'Alessandro, "per giustificare se stesso cerca gli alibi nel passato ma fa brutte figure: vorrebbe far credere agli abruzzesi che un debito del 2007 di circa 100 milioni di euro venga scoperto di colpo solo oggi, quando sa benissimo che dal 2007 ad oggi c'e' stato un tavolo di monitiraggio che ripetutamente si e' riunito e che dunque conosceva il debito complessivo, comprensivo di questi 100 milioni.

Lo stesso Chiodi solo qualche settimana fa aveva vantato il rientro dal debito dichiarando addirittura che il tavolo aveva certificato il pareggio della sanita'. La verita'" proseguono Paolucci e D'Alessandro "e' che il centrodestra, dopo aver accumulato miliardi di euro di deficit negli anni in cui ha governato l'Abruzzo, ora vuole far pagare alla sanita' pubblica i propri errori favorendo in modo sfacciato la sanita' privata".

L'Abruzzo, concludono il segretario ed il capogruppo, "ha bisogno invece di un profondo cambiamento del sistema sanitario, che non puo' limitarsi ai tagli contabili: c'e' bisogno di servizi nuovi, moderni, di una rete efficiente per l'emergenza-urgenza, di centri di eccellenza, di interventi che abbattano le liste d'attesa. Ma di tutto questo non c'e' traccia nel piano del centrodestra".

PICCONE, ALTRO BUCO DI 101 MLN PROVOCATO DALLA SINISTRA

 "Stupiscono le posizioni dei colleghi parlamentari abruzzesi di sinistra che in questi giorni si sono alternati in accaniti interventi volti a criticare chi deve oggi, con enorme difficolta', porre rimedio e riparo a una gestione disastrosa che ha portato i cittadini abruzzesi ad avere un pessimo livello qualitativo di servizi sanitari a fronte di altissimi costi". Lo afferma in una nota il coordinatore regionale del Pdl, Filippo Piccone.
   Secondo Piccone " la scoperta dell'ulteriore buco alla sanita' di 101 milioni di euro e' frutto proprio della sciagurata gestione amministrativa del passato governo di sinistra per la mancata applicazione della L.R. n. 4 del 2007, a fronte della quale la sinistra dovrebbe scusarsi con l'intera popolazione abruzzese".


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