Sant'Agnese, Protezione civile lavannara e sfollati lime sorde...

Festa della maldicenza, si rinnova il rito

21 Gennaio 2010   14:23  

Sant'Agnese, nobile fanciulla romana martirizzata all'età di 13 anni durante le persecuzioni di Diocleziano.

A L'Aquila il 21 gennaio, giorno della morte della santa, si festeggia la maldicenza. La storia, anzi la tradizione, racconta di vari gruppi di persone che, nei primi anni della fondazione della città, si riunivano presso locande ed osterie per criticare i signori di allora. Per questo motivo, uno dei gruppi fu esiliato, la cacciata avvenne proprio il 21 gennaio.

Da allora, si presume, ogni anno a L'Aquila decine, forse centinaia di congreghe in quel giorno si riuniscono a cena. Da qualche anno la festa era diventata un vero e proprio evento culturale per la città.

Quest'anno la ricorrenza è un po' sottotono, anche se ristoranti, trattorie e pizzerie sono pressochè al completo. Il menù è inevitabilmente di tipo tradizionale: zafferano, tartufo e funghi per i primi e carne arrosto e legumi per i secondi piatti.

Alcuni gruppi hanno iniziato a riunirsi già nelle scorse serate. Immancabili le elezioni delle cariche: ju Presidente, ju Secretariu, la Lengua Zozza – i cui significati sono comprensibili ai più – ai quali si aggiungono la Lima Sorda, Zellusu, Recchie Fredde, ju Capisciò, e altre cariche che è meglio non citare per decenza.

Il giornalista e scrittore Angelo De Nicola prova ad attribuire le cariche alle persone e alle istituzioni protagoniste del post-terremoto!

(MS)


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