"E nellauspicio di molti che il Consiglio generale degli Italiani allestero, lo si è letto anche di recente, sia definitivamente soppresso, perché manifestamente inutile, inadeguato alle esigenze delle comunità allestero". Lo sostiene Franco Santellocco (nella foto), consigliere Cgie, Cram e rappresentante degli abruzzesi in Algeria, in un suo editoriale sul periodico "L´Italiano". Il Cgie, prosegue, "era tuttavia unarena in cui si specchiavano le diverse anime della emigrazione, una palestra nella quale, bene o male, si sono preparati anche la maggior parte dei rappresentanti parlamentari eletti nella Circoscrizione estero".
Santellocco aggiunge che nel Comitato di Presidenza del Cgie, riunito alla presenza di molti parlamentari, "il disprezzo per la democrazia liberale messo in luce nellAssemblea plenaria elettiva di dicembre 2006 rendeva già allora evidente che ogni principio di autonomia sarebbe stato violato con limposizione, tra laltro, di un Segretario generale fedele funzionario di un partito in cui lobbedienza alle direttive della Segreteria è abitudine fortemente consolidata". Secondo il consigliere Cram d´Algeria, "la partecipazione di parlamentari ai lavori del Comitato di Presidenza è una forzatura della legge, che ne mina e minaccia lautonomia, in uno sfoggio di servilismo, a meno che esso non sia il primo passo di una azione volta a rinunciare alla funzione di rappresentanza delle comunità allestero. Su questa via, purtroppo, sembra invece ormai avviata la macchina di revisione del Cgie. Secondo Santellocco, "il colpo di genio che consente questo misfatto si realizza attraverso il rifiuto, adottato dal Comitato di presidenza, di convocare a breve lassemblea plenaria per discutere il progetto di revisione della legge istitutiva del Cgie, messo a punto dalla terza Commissione, dopo averlo diffuso ai Consiglieri, per definire, con la partecipazione di tutti, in pubblico, compiti, obiettivi, organizzazione, strumenti, composizione. Il rifiuto tanto più grave ove si consideri che in pratica dal dicembre 2005 il Cgie non si riunisce per affrontare temi operativi di interesse delle comunità allestero.
"Asceso allempireo del prestigioso incarico cui è stato elevato per ordini di scuderia grazie a meriti acquisiti nellambito del partito e come premio consolatorio per fastidiose bocciature subite nel recente passato dallelettorato il Segretario generale poi, intervistato dallagenzia Aise, non perde occasione di mentire presentando un Consiglio generale ove non vi sarebbe alcuna tensione, portando ad esempio la recente riunione del Comitato di Presidenza, privo, come noto, di qualsiasi forma dialettica di confronto, senza alcuna voce che rappresenti lassociazionismo autonomo e di tradizione cristiano liberale.
"La ´pacata´ arroganza delluomo non conosce limiti - prosegue - ma chi ha a cuore la sopravvivenza e la salvaguardia dellautonomia del Cgie dovrà contrapporsi con ogni forza al disegno di questa maggioranza volto a distruggerne lo spirito e la funzione. Proprio la consapevolezza della determinazione delle componenti autonome e liberali ha spinto il Comitato di presidenza a rifiutare il confronto ravvicinato in assemblea plenaria, a meno di un coraggioso e orgoglioso ravvedimento.
"Il peggio è sempre dietro il prossimo angolo - conclude Santellocco - questo Comitato di Presidenza ne è la dimostrazione".
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