Scambi di auguri al Quirinale, Mattarella invita a dialogo

19 Dicembre 2019   09:31  

Politica è responsabilità civile e la responsabilità vuole che i partiti dialoghino per risolvere i problemi dei cittadini. Ma soprattutto le forze politiche devono uscire dalla logica dello scontro quotidiano mostrando "lungimiranza", progettando misure di ampio respiro per risolvere i tanti problemi del Paese. Il tutto condannando l'intolleranza che è uno dei virus della democrazia. Ennesimo richiamo di Sergio Mattarella al governo, ai partiti, alla politica tutta che da troppo tempo vive nel presente, tra scontri continui, incapace di disegnare il futuro.

Invece "il futuro è qui, è già cominciato e scrive sulle pagine del nostro presente". Nel salone dei Corazzieri del Quirinale il presidente della Repubblica vola alto ma picchia duro e la ricchissima platea di alte cariche dello Stato ascolta, forse tenendo a bada qualche senso di colpa.

Nessun riferimento all'attualità della politica viene dal presidente, ma il suo pubblico j'accuse è chiarissimo. "Il futuro è già qui - ripete quasi a voler accertarsi che tutti intendano - e per questo chi governa deve confrontarsi con lungimiranza, sulle prospettive, sull'ampio orizzonte del futuro". E "questa consapevolezza - aggiunge subito - deve interpellare chi assume responsabilità politiche, istituzionali, di governo e chi, dall'opposizione, vi si confronta".

Tutti, quindi. Maggioranza e opposizione, pur nella logica delle loro posizioni partitiche, devono ascoltarsi, confrontarsi e poi lavorare per costruire futuro. Forse, ma questo Mattarella non l'ha detto, smettendola di pensare sempre solo alle prossime ineluttabili elezioni, nazionali o regionali che siano. Basta quindi con odio e intolleranza, con l'ossessivo aumento dei decibel perchè "una società attraversata da lacerazioni profonde corre un grave pericolo".

Il capo dello Stato si rivolge a una platea bipartisan dalla quale si sono notate le assenze dei due Matteo, Salvini e Renzi, e di Silvio Berlusconi: "chi riveste ruolo istituzionali deve avvertire la responsabilità di farlo in nome e per conto di tutti i cittadini".

E poi cita Aldo Moro quasi a ricordare l'esempio dei Grandi della Repubblica: "sappiamo che la politica comporta anche scontri" ma serve anche oggi "la comune accettazione di essenziali ragioni di libertà, di rispetto e di dialogo".


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