Scandalo OnlyFans a Trieste: 240mila euro nascosti al fisco, maxi-blitz della Finanza

02 Ottobre 2025   19:12  

Quattro digital creator triestini guadagnavano migliaia di euro su OnlyFans e piattaforme online senza dichiararli al Fisco, eludendo anche la controversa tassa etica del settore adult.

Un nuovo fronte di evasione fiscale si apre nell’universo della creator economy. La Guardia di Finanza di Trieste ha smascherato quattro giovani content creator, attivissimi su OnlyFans e altre piattaforme digitali, che avrebbero incassato circa 240mila euro senza dichiararli al Fisco. A questi si aggiungono altri 20mila euro legati a prestazioni soggette alla cosiddetta “tassa etica”, un’addizionale del 25% che colpisce i guadagni derivanti dall’intrattenimento per adulti, anche quando realizzati esclusivamente online e “da remoto”.

Secondo quanto emerso dall’indagine economico-finanziaria, i quattro triestini erano seguiti da migliaia di follower e producevano materiale foto e video a pagamento, che veniva venduto con grande successo sulla rete. Un giro d’affari imponente, ma tenuto totalmente nascosto alle dichiarazioni fiscali periodiche.

L’operazione della Finanza, coordinata dalla Procura di Trieste, ha incluso anche accessi domiciliari nelle abitazioni degli indagati. Proprio l’analisi di conti e dispositivi elettronici ha permesso di ricostruire un flusso di ricavi per oltre 244.560 euro non registrati. Adesso la documentazione è stata trasmessa all’Agenzia delle Entrate per l’avvio delle procedure di recupero e sanzione.

Il caso si inserisce in un fenomeno in piena espansione: quello dei creatori digitali, un comparto che muove ormai milioni di euro solo in Italia. Cresciuto negli ultimi cinque anni in modo esponenziale, il settore coinvolge soprattutto le nuove generazioni, che attraverso piattaforme come TikTok, Patreon e soprattutto OnlyFans, riescono a monetizzare contenuti di varia natura, dall’intrattenimento leggero fino all’adult content.

Secondo i dati dell’Osservatorio Agcom sulla comunicazione digitale, il mercato italiano dei creator potrebbe superare i 500 milioni di euro entro il 2026. Un volume enorme, che spiega perché le autorità abbiano deciso di stringere i controlli, in particolare sul fronte fiscale.

Non è la prima volta che la tassa etica — introdotta per colpire i profitti dell’intrattenimento a luci rosse — diventa oggetto di cronaca. Diversi esperti ne hanno già messo in dubbio l’efficacia, denunciando il rischio di alimentare un sommerso parallelo, soprattutto tra i creator che operano su piattaforme internazionali senza una sede legale in Italia.

 


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