Sara' interrogato lunedi' prossimo, alle 10, al tribunale di Pescara Antonio Iovino, il dirigente del servizio organizzazione e sviluppo delle risorse umane della Regione Abruzzo, arrestato ieri a L'Aquila dalla Digos di Pescara nell'ambito di un'inchiesta su presunti concorsi pilotati. La misura di custodia cautelare ai domiciliari e' stata disposta dal gip del tribunale di Pescara Guido Campli su richiesta del sostituto procuratore Gennaro Varone. Iovino deve rispondere di falsita' ideologica, abuso d'ufficio, truffa ai danni di un ente pubblico, soppressione di atti veri, e rivelazione di segreti d'ufficio. Il «sistema Iovino», secondo i pm sarebbe stato un meccanismo di scambio di favori incardinato all’interno della Regione con l’obiettivo di pilotare concorsi per favorire familiari, amici e colleghi. Un sistema in cui sarebbero coinvolti, tra gli altri, l’ex assessore al Personale Giovanni D’Amico, vice presidente del consiglio regionale ed esponente del Pd, il presidente del Parco Sirente Velino Nazzareno Fidanza, e un altro dirigente regionale, Franco La Civita, direttore del servizio Riforme istituzionali. Assieme a loro risultano indagate, a vario titolo, tre candidati che avrebbero ottenuto l’aiuto di Iovino nei concorsi: Fabio Fidanza, 27 anni, figlio di Nazzareno, aquilano, Alessandra Manni, 21 anni, di Morino, e Marina Flati, aquilana, 45 anni. Nell’elenco compare anche Rosa Norcaro, anziana madre di Iovino, che avrebbe ottenuto, senza averne il diritto e senza visita, il riconoscimento di persona gravemente disabile. Per questa vicenda, risultano indagati due medici: Rocco Totaro, 49 anni, residente a Coppito, e Paolo Cesare Giffi, 52 anni, di Avezzano, presidente della commissione invalidità. Antonio Iovino è anche lui terremotato, sfollato a Tortoreto, dove da ieri è ai domiciliari.
DETERMINANTI LE INTERCETTAZIONI
Determinate nelle indagini, che hanno portato all'arresto di Antonio Iovino, dirigente del servizio organizzazione e sviluppo delle risorse umane della Regione Abruzzo, le intercettazioni telefoniche e ambientali. Proprio da una intercettazione e' emerso che un candidato ad un concorso non aveva prodotto un documento indispensabile per essere ammesso, pena l'esclusione. Iovino dunque si sarebbe attivato e avrebbe parlato con il presidente della commissione per dirgli che il documento sarebbe stato inserito successivamente. Dall'intercettazione emerge che il presidente della commissione grazie alla segnalazione di Iovino si sarebbe accorto che anche altri partecipanti al concorso non avevano presentato il documento necessario per essere ammessi. A seguito di questo episodio solo il candidato indicato da IovinO sarebbe stato ammesso mentre gli altri sarebbero stati esclusi. Dopo l'interrogatorio di garanzia del gip Campli, che si terraà nei prossimi giorni, il pm Varone trasmettera' gli atti a L'Aquila per incompetenza territoriale in quanto i fatti contestati sono avvenuti a L'Aquila, Avezzano e Teramo.
LO SCONCERTO DELL'ASSESSORE
"Non conosco la vicenda perché i fatti si riferiscono a cose passate, da quando sono arrivata non ci sono stati né bandi né altro. Sono esterrefatta ma non posso commentare questo caso perché non ho elementi a disposizione per valutarla". Con queste parole l'assessore regionale al Personale Federica Carpineta commenta l'arresto di Antonio Iovino, il dirigente del settore da lei diretto con il quale collabora da alcuni mesi dopo l'avvento della nuova maggioranza di centrodestra. Ieri, negli uffici del settore personale a palazzo Silone all'Aquila, l'arresto ha avuto l'effetto di un fulmine a ciel sereno. Iovino é molto conosciuto in regione dove lavora dal '94 e molti dipendenti ieri sono apparsi sotto shock. ''Sono però sorpresa ed anche amareggiata perché certi episodi, soprattutto all'interno della Pubblica Amministrazione, non dovrebbero accadere. Nella PA, come in altre realtà, si dovrebbero rispettare le regole della trasparenza e della meritocrazia, punti a cui crediamo fermamente tanto da averli inseriti nel nostro programma di governo. Fanno parte del nostro percorso, sono i valori di questa amministrazione, dovrebbero far parte della coscienza sociale". In riferimento alle recenti stabilizzazioni di 73 precari storici con contratti a tempo determinato, il cui iter è stato seguito da Antonio Iovino, l'assessore tende a tranquillizzare i neo assunti: "Anche in questo caso, sono percorsi avviati in precedenza, solo l'ultimo atto amministrativo è stato fatto da Iovino nel corso di questa legislatura. Comunque, quando mi sono insediata, ho chiesto al dirigente di mettere per iscritto che i precari da stabilizzare avevano tutti i requisiti previsti dalla legge. Mi ha confermato tutto per iscritto e l'operazione è partita. Non credo ci siano problemi". Molto provato il direttore del settore, Claudio Di Giampietro: "Non conosco la vicenda - spiega - aspettiamo con serenità che la giustizia faccia il proprio corso".
A PROPOSITO DI ''RICONGIUNGIMENTI FAMILIARI" E PRIVILEGI FEUDALI IN REGIONE ABRUZZO...
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