Scandalo dragaggio mancato: quattro mesi di fermo per la marineria?

Quattro mesi di fermo, da maggio a settembre, quando, forse, riprenderanno i lavori di dragaggio nella darsena del porto commerciale di Pescara. Questa la proposta della Regione alla marineria pescarese. Lo riferisce Mimmo Grosso, rappresentante degli armatori.

2 milioni e 400.000 euro messi a disposizione come indennizzi. Grosso afferma che la soluzione potrebbe anche andare bene alla marineria ma a condizioni precise: pagamenti mensili in modo che i dipendenti possano avere garantiti gli stipendi, cassa integrazione o disoccupazione e la facoltà di decidere o meno se andare in mare. Insomma promesse che dovranno diventare certezze, altrimenti non se ne fa nulla. 60 le imbarcazioni, 250 lavoratori ma un indotto come immaginabile molto più rilevante quello che c’è a Pescara.

E niente pesce per quattro mesi, con conseguenze immaginabili per venditori, ristoratori ecc… Venerdì’ prossimo ci sarà un altro incontro in Regione.

L’Ispra, l’Istituto per la Protezione dell’Ambiente, non si decide. Ed assume quella che lo stesso presidente della Camera di Commercio Becci, ha definito una posizione "pilatesca". Siamo già a ridosso della stagione estiva, dunque i lavori di dragaggio non possono essere effettuati da giugno a settembre.

E pensare che si sperava in una ripresa rapida del dragaggio. Il commissario Testa ha fatto tutto il possibile dicono i pescatori ma ormai le speranze di vedere la partenza dei lavori di scavo dei fanghi prima dell’estate pare svanita, vista la non decisione dell’Ispra sulle analisi e relativa presenza o meno nei fanghi di DDT.

Inoltre, sottolinea, Grosso, il fermo di quattro mesi ed i due milioni stanziati dovrebbero riguardare solo la marineria pescarese e non tutto l’Abruzzo visto che – prosegue – "il problema ce l’abbiamo noi". Come andrà a finire questa vicenda con nuovi esposti alla Procura, stavolta da parte della marineria? Tra il dire e il fare più che il mare, c’è di mezzo un fiume sì…di burocrazia.