Le principali associazioni di categoria annunciano una mobilitazione con lo spegnimento delle insegne, chiedendo la revoca immediata degli aumenti decisi dal Comune.
Le associazioni Confcommercio, Confesercenti, Cna e Confartigianato hanno annunciato una mobilitazione congiunta contro il recente aumento delle tariffe dei parcheggi a Pescara, deciso dall’amministrazione comunale senza — secondo i rappresentanti di categoria — alcuna forma di confronto preliminare. Da lunedì partirà la raccolta delle adesioni tra gli iscritti, con l’obiettivo di organizzare una manifestazione pubblica che avrà come gesto simbolico lo spegnimento delle insegne e delle vetrine dei negozi cittadini.
«Non immaginavamo che il Comune potesse intervenire sui costi della sosta senza coinvolgere chi rappresenta un intero settore», affermano i portavoce delle associazioni, ricordando come negli anni ci sia sempre stata collaborazione su tavoli tecnici e proposte operative. La decisione, arrivata in modo “repentino” attraverso una delibera approvata in pochi minuti, viene definita «un fulmine a ciel sereno» per un tessuto economico già messo a dura prova.
I commercianti sottolineano inoltre il peso dei cantieri attivi in diverse zone della città: lavori necessari per la riqualificazione delle reti idriche, ma che stanno già producendo disagi prolungati alle attività. La scelta di introdurre l’aumento a ridosso del periodo natalizio, considerato il più importante dell’anno in termini di incassi, viene percepita come particolarmente penalizzante.
Per questo le associazioni chiedono la revoca immediata della delibera e propongono di rinviare ogni discussione sul tema al 2026, mantenendo nel frattempo le tariffe attuali. Tra le richieste figura anche il recupero di oltre 200 posti auto nell’area sud dell’area di risulta, considerati indispensabili per garantire ricambio, accessibilità e sostegno alle attività commerciali.
La mobilitazione segna un fronte comune tra categorie che rappresentano una larga parte del tessuto economico cittadino e che ora attendono un segnale dall’amministrazione per riaprire il dialogo.