Schifani irritato dal Ddl che abolisce la norma antifascista: "Sia ritirato"

05 Aprile 2011   17:09  

Via dalla Costituzione la dodicesima disposizione transitoria e finale che vieta la riorganizzazione del partito fascista. A chiederlo e' un disegno di legge costituzionale presentato in Senato da Cristiano De Eccher del Pdl (anticipato dall'Agi venerdi' scorso). Cofirmatari sono i tre senatori del Pdl Fabrizio di Stefano, Francesco Bevilacqua e Achille Totaro, e il collega di Futuro e liberta' Egidio Digilio.

Il testo, dal titolo 'Abrogazione della XII disposizione transitoria e finale della Costituzione', e' stato depositato a Palazzo Madama il 29 marzo e annunciato in Aula il giorno seguente, ma non e' ancora stato assegnato a una commissione per l'inizio dell'esame.

Dura la reazione del presidente Renato Schifani. Il presidente e' rimasto sorpreso ed esterrefatto, a quanto si e' appreso. E pur nel rispetto delle loro prerogative costituzionali, avrebbe auspicato che i firmatari della proposta possano rivedere la loro iniziativa.

Ha invece difeso il ddl uno dei cofirmatari, Francesco Bevilacqua. "Sono passati 65 anni e che 'transitoria' e'?", contattato telefonicamente, "da transitoria sta diventando definitiva". Da qui, secondo i senatori, l'esigenza di cancellare la norma.

Il comma di cui si chiede l'abrogazione e' il primo. "E' vietata la riorganizzazione, sotto qualsiasi forma, del disciolto partito fascista", si legge. I padri costituenti aggiunsero poi un secondo comma, nel quale si stabilirono per un massimo di cinque anni dall'entrata in vigore della Costituzione "limitazioni temporanee al diritto di voto e alla eleggibilita' per i capi responsabili del regime fascista".

Sulla base del primo comma, nel 1952 fu approvata la 'legge Scelba' che sanci' il reato di 'apologia del fascismo'.

L'opposizione ha fatto muro. "Trovo molto grave e offensivo per la storia del Paese e della Repubblica e per la nostra democrazia che il Pdl voglia abolire, attraverso un disegno di legge, il reato di apologia del fascismo", ha commentato Anna Finocchiaro. "Sarebbe l'ennesimo piccolo gesto mirato, sistematico ma molto significativo, che il Pdl sta usando per distruggere i pilastri della nostra Costituzione", ha aggiunto.

"La nostra Repubblica nasce dalla lotta contro il fascismo", ha ricordato anche Emanuele Fiano, responsabile Sicurezza del Pd, "qualsiasi apologia di quel regime e' inaccettabile, qualsiasi tentativo di sterilizzare il reato di apologia del fascismo lo e' altrettanto". E di "ennesimo atto di provocazione" ha parlato Roberto Zaccaria. Sulla stessa linea l'Idv. "E' il chiaro tentativo di fare a pezzetti la nostra Costituzione: dopo i tentativi di modifica su giustizia e imprese, per fortuna ancora in commissione, ora si propone di cancellare uno dei punti simbolo della Carta. Mi chiedo, a questo punto, a quando i ddl che aboliscono il 25 aprile e il primo maggio", ha dichiarato il capogruppo dell'Italia dei Valori in Senato, Pancho Pardi.

Ha respinto le critiche il ministro Gianfranco Rotondi. "Non c'e' nessuna volonta' ne' del governo ne' del Pdl di promuovere l'abolizione del reato di apologia del fascismo", ha assicurato, "il Pd eviti polemiche strumentali che diano anche solo la sensazione che le forze politiche si dividano anche sull'antifascismo, che e' valore fondante della nostra democrazia".


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