Sciolto il Consiglio Comunale di Pescara al voto il 6 e 7 giugno

22 Gennaio 2009   16:49  

MINUTO PER MINUTO LE REAZIONI POLITICHE. Il Comune di Pescara è stato sciolto con decreto del Presidente della Repubblica, su proposta del Ministro dell'interno. Lo scioglimento - informa il Viminale - si è reso necessario "a seguito della delibera del consiglio comunale che ha preso atto della dichiarazione del sindaco, il quale ha rappresentato una situazione di impedimento permanente per lo svolgimento della funzione". Il Comune di Pescara andrà al voto il 6 e il 7 giugno 2009. Sino ad allora rimarranno in carica - così come previsto dalla legge - la giunta (sotto la guida del vicesindaco) e il consiglio comunale.
Allo scioglimento del Comune si è arrivati a seguito della vicenda dell'arresto del sindaco Luciano D'Alfonso (Pd), finito ai domiciliari lo scorso 15 dicembre. La magistratura pescarese ha indagato D'Alfonso per reati che vanno dai reati di associazione per delinquere finalizzata alla corruzione e alla concussione, truffa, falso e peculato. In un primo tempo D'Alfonso aveva presentato le sue dimissioni, cosa che avrebbe portato al commissariamento del Comune e alla certezza delle elezioni in giugno. Con un colpo di scena inatteso il 5 gennaio scorso D'Alfonso ritirò le dimissioni, appellandosi all'art. 53 del testo Unico degli Enti locali. Il richiamo all'art. 53 prevede un impedimento a svolgere le funzioni amministrative - giustificato da D'Alfonso con un certificato medico per sei mesi - e ha consentito alla Giunta di restare in carica sotto la guida del vice sindaco D'Angelo, invece del previsto commissariamento.


COMUNI: PESCARA; D'ANGELO, AL LAVORO CON CERTEZZA DATA VOTO
"Abbiamo lavorato avendo la certezza che si andava a votare, quindi non dobbiamo modificare il nostro cronoprogramma": così il vicesindaco di Pescara, Camillo D'Angelo, ha commentato lo scioglimento del Consiglio comunale per decreto del presidente della Repubblica. "E' tutto normale, come noi avevamo detto. Qualcuno non ci ha creduto, pensando che volessimo sfruttare la situazione e occupare poltrone ancorché acquisite legittimamente". "Non ci sarà un commissario, e questo Ë un bene per la città - ha aggiunto D'Angelo -. Una persona estranea non avrebbe avuto interesse a sviluppare nulla di nuovo, dovendo occuparsi solo della normale amministrazione". "Accompagneremo il Comune alle elezioni - ha proseguito -, rimaniamo in carica per non interrompere l'attività amministrativa, le opere, tutto questo anche in vista dei Giochi del Mediterraneo in programma a giugno". A tale proposito, D'Angelo ha ricordato le principali opere in corso: la conclusione dello stadio Adriatico, il Ponte del Mare, le vie di comunicazione e ingresso alla città, oltre alla programmazione di ulteriori fondi per il sociale.

PASTORE (PDL), SPERO NON SI IMPUGNI DECRETO
Il senatore del Pdl Andrea Pastore ha diffuso in serata una nota in cui esprime l'auspicio che "il decreto di scioglimento non venga impugnato perché un eventuale impugnativa metterebbe nel caos le istituzioni cittadine e la comunità pescarese". "Resto in attesa di conoscere la motivazione del provvedimento per valutare con maggiore dovizia di particolari - dice - i presupposti e gli effetti dello scioglimento. Con il decreto di scioglimento del Consiglio Comunale e con il ritorno alle urne nel giugno prossimo, diventa effettiva la possibilità per i pescaresi di scegliere amministratori non compromessi con la gestione D'Alfonso. Resta l'amarezza che il sindaco, con l'ennesima capriola che l'ha portato al di fuori della legalità, abbia compiuto una vera e propria truffa istituzionale".


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