Sciopero di 4 ore dei sindacati contro il piano di ristrutturazione della Selex ES

11 Giugno 2013   13:28  

Lo scorso 1° gennaio 2013, dalle ceneri delle aziende Selex Elsag, Selex Sistemi Integrati e Selex Galileo (tutte nell'orbita di Finmeccanica) si sono fuse nella società Selex ES, per un totale di 48 stabilimenti e 12.000 dipendenti sull'intero territorio nazionale.

Per motivi di costi e di bilancio, tuttavia, la nuova azienda ha dato il via ad un drastico piano di ristrutturazione industriale, che comporterà un gran numero di esuberi del personale ed il quasi dimezzamento degli stabilimenti. Tale piano ha incontrato l'ovvio malcontento dei sindacati, che stamani hanno indetto uno sciopero di quattro ore presso tutti i siti, compreso quello che sorge nella zona industriale di Chieti.

"Il piano di ristrutturazione prevede la riduzione dei siti da 48 a 26 e l'esubero di 1.822 dipendenti, che dal 1° luglio andranno in regime di cassa integrazione a 0 euro per due anni. L'azienda ha assicurato che, al termine di questi due anni, verranno tutti reintegrati, ma dato che la nostra é una società che produce commesse militari e civili di elevato livello tecnologico, e che la tecnologia é in continuo sviluppo, non vi sono garanzie circa l'effettivo reintegro", ha spiegato Carmine Carbonari della Rsu Uilm, che ha inoltre chiarito come "nello specifico del nostro stabilimento di Chieti, 19 dipendenti su 118 rientreranno in tale esubero, mentre tutti gli altri che ne resteranno fuori, sia in ambito locale che nazionale, per i prossimi due anni andranno in cassa integrazione per due giorni al mese".

Da qui lo sciopero indetto stamani, per richiedere all'azienda "il ricorso ad ammortizzatori sociali più soft, o almeno la messa in mobilità solo dei lavoratori davvero in possesso dei requisiti".

Lorenzo Ciccarelli


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