La redazione, nel suo insieme, aderisce con convinzione allo sciopero generale indetto per il 22 settembre, riconoscendone le ragioni e condividendone le motivazioni di fondo. Lo sciopero rappresenta uno strumento legittimo di espressione collettiva, un segnale di partecipazione civile che non intendiamo ignorare né sottovalutare.
Tuttavia, parallelamente alla scelta di sostenere questa iniziativa, riteniamo doveroso ribadire l’impegno che ci lega al nostro pubblico. Il giornalismo ha un patto imprescindibile con i lettori: quello di garantire un’informazione continua, accessibile e oggettiva, soprattutto nei momenti in cui l’attualità è segnata da emergenze che richiedono chiarezza, attenzione e responsabilità.
Per questo motivo, pur esprimendo la nostra adesione allo sciopero, la redazione continuerà ad assicurare copertura giornalistica alle questioni di maggiore rilevanza, mantenendo attivi i canali informativi. In particolare, l’impegno resta concentrato sulla cronaca internazionale, con uno sguardo costante al conflitto in Palestina, dove la situazione umanitaria e politica evolve rapidamente, imponendo un aggiornamento puntuale e imparziale. Parallelamente, continueremo a monitorare le altre emergenze – siano esse sociali, economiche o ambientali – che interessano il Paese e la comunità internazionale.
La nostra scelta vuole dunque conciliare due piani: da un lato la partecipazione a un momento di mobilitazione collettiva che riteniamo significativo, dall’altro la responsabilità verso i lettori, che resta la priorità assoluta. Il nostro compito è raccontare i fatti, con rigore e senza condizionamenti, perché l’informazione non può conoscere sospensioni nei momenti più delicati.
In questa giornata di sciopero, dunque, la redazione sarà simbolicamente partecipe ma operativamente presente, consapevole che l’equilibrio tra diritto di protesta e dovere di informare rappresenta la vera forza del giornalismo libero.