Scomparsa magistrato Di Nanna, il ricordo del radicale Grifoni

24 Febbraio 2015   10:25  

Oggi pomeriggio alle 16,30 presso la chiesa del Cuore Immacolato, in piazza Garibaldi a Teramo, si terranno le onoranze funebri del magistrato Guido Di Nanna, venuto a mancare ieri. La sua figura viene ricordata, "con gratitudine e riconoscenza", dal radicale Ariberto Grifoni, referente di Amnistia giustizia e liberta'.

"Guido Di Nanna, il padre di Vincenzo nostro dirigente radicale - ricorda - ha esercitato la propria professione di procuratore della repubblica presso la pretura di Teramo, dove negli anni '80 ha impresso una direzione nel lavoro, per la prima volta meglio rispondente agli obblighi di tutela ambientale, per cui la citta' dev'essergliene grata.

Mi pare di ricordare bene - si legge in una nota di Grifoni - quando Annalisa Di Paolantonio, allora sostituto procuratore, ebbe agio di portare a processo un paio di costruttori per una strada abusiva, una camionabile sulla sponda del Vezzola ch'era visibile dalle finestre del suo ufficio di via dell'Areoporto (cosi' e' scritto sulle tabelle d'indicazione stradale).

Il procedimento che avevo avviato da presidente di Italia Nostra con una denuncia si concluse con la condanna degli imputati, il progetto stradale in sponda orografica destra venne abbandonato ed ora li' c'e' il tratto di parco fluviale tra i ponti San Gabriele e San Francesco, ben frequentato soprattutto dagli sportivi.

Poi, nella primavera del 1990, fu la volta del sequestro del cantiere del Lotto Zero che con Marco Pannella e i militanti-candidati della lista 'per Teramo Civica Laica Verde' avevamo nelle ore precedenti provveduto ad occupare, incatenandoci alla ruspa.

In quelle circostanze il procuratore Di Nanna dimostro' a tutti, anche a chi in quei giorni di avvio di campagna elettorale amministrativa non voleva intendere ragioni, cosa significa concretamente esercitare un ufficio cum grano salis e con equilibrio, osservando attentamente testo e contesto.

Anche li' oggi, invece di una strada con 14 attraversamenti in 5 km sul fiume Tordino, siamo riusciti a recuperare altro spazio di parco fluviale, da Ponte a Catena a La Cona. Infine fu la mia volta nel 1997, quando venni personalmente colpito negli affetti di padre dalla sottrazione internazionale di mio figlio.

Ancora una volta, dall'ufficio intanto trasferito in via Fonte Regina, Guido Di Nanna dimostro' capacita' e coraggio, tutt'altro che l'ignavia declinata in tutte le salse dal tribunale dei minori e dal giudice tutelare, pur competenti per legge; fu lui ad adottare il primo significativo provvedimento giurisdizionale che, seguito da altri di altre magistrature, come il procuratore generale di L'Aquila, Bruno Tarquini e per finire con quelle d'oltreoceano, dopo due anni mi permisero di rimpatriare col bambino.

Ora mio figlio, che frequenta l'universita' e da giovane engage' per il benessere animale, vede com'e' giusto sua madre quando vuole, dev'essergliene grato, come gliene sono io.

Forte di questi ricordi, mi stringo con la mia famiglia alla famiglia di Vincenzo e saro' coi compagni del Partito Radicale Nonviolento Transnazionale Transpartito e di Amnistia Giustizia Liberta' all'ultimo, riconoscente saluto oggi alle 16.30 alle esequie di Guido Di Nanna".


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