Due società e otto persone in sei regioni collegate da un sistema fraudolento di crediti d’imposta fittizi, svelato dalla Guardia di Finanza di Chieti.
Il Comando provinciale di Chieti della Guardia di Finanza ha eseguito un decreto di sequestro preventivo per oltre 10 milioni di euro, targeting otto persone e due società sospettate di orchestrare una maxi truffa sui bonus edilizi, denominata “Bonus Scam”.
Secondo l’accusa, i reati contestati includono truffa aggravata per ottenere fondi pubblici, falsità ideologica e dichiarazione fraudolenta tramite artifizi. Il Gip del Tribunale di Vasto, Fabrizio Pasquale, ha firmato il provvedimento che dispone il sequestro di denaro, quote societarie, immobili e crediti, intestati a amministratori, professionisti, asseveratori e gestori condominiali.
L’indagine, partita da un esposto relativo a un cantiere a San Salvo, ha permesso di smantellare un sistema illecito volto alla generazione di crediti d’imposta fittizi introdotti dal Decreto Rilancio, utilizzati poi in compensazione tributaria mediante cessioni formali su piattaforma Agenzia delle Entrate.
L’operazione, coordinata dal Tenente Carlo Donnini per conto della Procura di Vasto, ha interessato le province di Pescara, Napoli, Milano, San Severo (FG), Jesi (AN) e Lavello (PZ). Nel mirino sono finite anche quote di tre edifici e circa 160 unità abitative – lavori mai avviati oppure incompleti – per i quali erano stati richiesti i bonus 110%.
Come ha spiegato il colonnello Michele Iadarola, comandante provinciale, i sequestri “sanciscono la tutela delle risorse pubbliche, destinate al sostegno di famiglie e imprese, contrastando le indebite compensazioni e frodi collegate ai crediti d’imposta”.
Questa nuova inchiesta si innesta in un quadro più ampio: solo un anno fa, sempre la Guardia di Finanza di Chieti aveva segnalato una frode sui bonus edilizi da circa 50 milioni con 16 persone denunciate. L’attuale operazione evidenzia come il fenomeno delle truffe legate agli incentivi pubblici resti persistente e strutturato.