Senzatetto, dal container all'albergo

Dopo lo sgombero si cercano nuovi siti

05 Giugno 2008   09:08  

Sparpagliati fra le strutture della Caritas, le parrocchie e gli alberghi convenzionati con il Comune, questa la soluzione immediata e provvisoria per la ventina di senzatetto sfrattati definitivamente ieri dai containers della stazione.

Ma i disperati sembrano avere un destino doppiamente infelice, perché non è finita qui la loro vicenda, che li aveva visti accolti, all’inizio dell’inverno scorso, in quegli alloggi improvvisati messi a disposizione dalla Protezione civili con l’affacciarsi del freddo.

La Curia li difende, il questore solleva problemi di ordine pubblico dovuti alla locazione del campo, in pieno centro, ed al fatto che tra i suoi occupanti ci sarebbe anche qualche persona poco raccomandabile, ed il prefetto Paolo Orrei ordina lo sgombero, pressato non solo dalle forze dell’ordine ma anche da decine di segnalazioni di cittadini.

A dare manforte alla decisione, ieri mattina, dopo il vertice del Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica, sono arrivati i consiglieri di opposizione Luigi Albore Mascia, Lorenzo Sospiri e Marcello Antonelli, che sono stati ricevuti dal prefetto e hanno ribadito le loro ragioni sullo sgombero dei containers.

E a sgombero effettuato la palla passa al Comune. “Io ho chiesto lo sgombero”, spiega infatti il prefetto, “ma dove delocalizzare la struttura è compito del Comune”. Mentre il sindaco Luciano D’Alfonso sottolinea che “per fare fronte ai casi di emergenza dei senzatetto il Comune è sufficientemente organizzato con gli alberghi”.

Sembra fuori discussione, dunque, una nuova localizzazione dei containers.

Ed intanto critiche all’amministrazione arrivano da destra e sinistra, seppur con posizioni differenti.

Per Silvestro Profico, consigliere comunale della Sinistra-Arcobaleno, bisogna ringraziare la “benemerita caritas” perché, ricorda, “Pescara è al 96º posto tra i comuni capoluogo per spesa sociale pro capite”. L’ex candidato sindaco stigmatizza anche la “scelta ottusamente burocratica e irresponsabile del prefetto, con la smobilitazione del dormitorio Caritas senza contestuale soluzione per i 22 ospiti”, ma anche la “povertà sociale del sindaco D’Alfonso, balbettante sulla vicenda”.

Luigi Albore Mascia, PdL, prevede già una nuova esplosione dell’emergenza: “l’amministrazione si è limitata a spostare i container consegnati da Bertolaso in un parcheggio privato, in via Salara Vecchia, dove presto saranno di nuovo sfrattati dai legittimi proprietari per consentire un insediamento edilizio. Dunque tra pochi mesi ci ritroveremo con una nuova emergenza tra le mani”.

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