Servizio idrico all'ERSI, il Wwf in allerta: "Chieti non ceda senza garanzie"

"Siano operate scelte in favore delgi utenti"

24 Ottobre 2013   00:26  

Il consiglio comunale di Chieti é stato chiamato ad esaminare, nel consiglio comunale di venerdì 25 ottobre (con eventuale prosecuzione dei lavori lunedì 28), al punto 6, il trasferimento reti e servizio idrico integrato all'Ente Regionale per il Servizio Idrico Integrato (ERSI).

Un tale passaggio, se non accompagnato da una concreta azione di segno diverso, comporterà la consegna della gestione ad ACA SpA, una azienda pubblica di diritto privato che ha già gestito con pessimi risultati per un breve periodo l'acqua a Chieti e comporterà bollette enormemente più "salate" per gli utenti, con tariffe quanto meno raddoppiate!

Ribadiamo che nell'intero territorio attualmente servito da ACA SpA (ambito interprovinciale che interessa Chieti e il suo hinterland, il Pescarese compresa la città capoluogo e alcuni comuni dei Teramano) LE UNICHE GESTIONI SANE, IN SOSTANZIALE PAREGGIO SE NON IN ATTIVO, SONO SOLO QUELLE DEI POCHI COMUNI CHE HANNO CONSERVATO LA TITOLARITÀ DEL SERVIZIO, Chieti in testa.

La gestione della ACA é in Spa House e quindi, mentre formalmente la proprietà rimane pubblica, la gestione fa riferimento al diritto privatistico. Per questo come una qualsiasi azienda privata ACA chiede e ottiene finanziamenti ed é sottoposta al potere finanziario delle Banche o dei Fondi di investimento che erogano denaro solo in presenza di piani tariffari a lungo termine ed in costante aumento. Il tutto assolutamente indifferente e distaccato dalle programmazioni quali-quantitative, da problemi di carattere etico-sociale o di politica generale che un bene essenziale come l'acqua porta con sé.

Inoltre la gestione dell'Aca, come succede anche per le altre spa in house abruzzesi o italiane, é stata caratterizzata negli anni da una situazione negativa con la quota degli investimenti mai spesa oculatamente e per intero perché "assorbita" dalla cattiva gestione e dagli sperperi. Non a caso la storia giudiziaria riguardante ACA spa caratterizza da anni la vicenda politica metropolitana fino al caso clamoroso più recente di un  presidente sotto accusa e agli arresti domiciliari che non si vuole dimettere.

Il bilancio di ACA é stato approvato in pareggio, anzi con un lieve margine di utile, ma é opinione comune che i debiti accumulati sarebbero intorno ai 90 milioni: gli stessi organi di controllo hanno parlato di un bilancio non veritiero bollato pubblicamente dallo stesso commissario straordinario liquidatore degli ATO nominato dalla Regione, il cui comunicato stampa é stato inoltrato alla magistratura ordinaria e a quella contabile da Forum Abruzzese dei Movimenti dell’Acqua e WWF.

Sulla base di quel bilancio ritenuto non veritiero si invita ad aumentare le tariffe o si preme affinché entrino definitivamente nel calderone quei comuni (Chieti è il più grande e più importante) che, pur essendo soci della società, non hanno consegnato la gestione delle reti attraverso la cessione della proprietà all'ERSI e continuano a gestire in modo virtuoso il Servizio.

L'ASSI di riferimento (Pescara) ha votato l'anno scorso la gestione pubblica attraverso una azienda speciale e quindi di diritto pubblico ma ACA si è ben guardata da avviare la procedura per una sua trasformazione in tal senso.

Il Forum Abruzzese dei Movimenti dell'Acqua ha incontrato recentemente i sindaci del territorio, anche quello di Chieti, e ha proposto la creazione di un nuovo soggetto gestore del ciclo integrato dell'acqua attraverso una azienda speciale di diritto pubblico che ricrei le condizioni strutturali per una gestione efficace, pubblica e partecipata creata dai Comuni in favore dei propri cittadini, che garantisca una gestione sana e trasparente a costi non gonfiati dalla cattiva gestione.

La nuova azienda, che ipotizziamo possa nascere a partire dai comuni dell'hinterland Chieti-Pescara (alcuni dei quali hanno già dato la propria dichiarata disponibilità) avrà mezzi economici, politici, forza e coesione necessari per la gestione, non sarà gravata da debiti e potrà gestire il Servizio con costi vantaggiosi per i cittadini e ricavando quel che serve per la gestione e gli investimenti direttamente dalle bollette su cui non graverà il peso del dissesto innescato dalla gestione dissennata di ACA, quindi una azienda che potrà essere  di esempio agli altri comuni del territorio e dell’Abruzzo.

E' una scelta possibile e auspicabile, tenendo tra l'altro conto del fatto che Chieti attualmente già opera da sub ambito con esplicita delibera di autorizzazione dell’ATO (commissariato ma non sciolto) e che tale delibera mai revocata è perfettamente valida e in vigore.

Chiediamo a tutti i consiglieri, indipendentemente dall'appartenenza politica, di tutelare i cittadini elettori rinviando il provvedimento in esame e condizionandolo a scelte finalmente in favore degli utenti e non più del sistema trasversale di potere e di mala gestione che in Abruzzo e non solo è ormai tristemente noto come "partito dell’acqua".


Oroscopo del Giorno powered by oroscopoore