Sfollata a Pineto si racconta: "Voglio normalità per mia figlia"

Disagi nelle scuole e ritardi nelle allerte

10 Marzo 2011   08:30  

Stefania, è sfollata, dal lontano, ormai, aprile del 2009. Abitava in una traversa di Via Cascina e chissà quando mai tronerà tra le mura di casa sua.

Ad accogliere lei e la sua famiglia, è stata la costa adriatica, in particolare lo splendido paese di Pineto, la perla dell'Abruzzo costiero. Tanta la solidarietà per le famiglie aquilane arrivate lì dopo il sisma.

Dopo quasi due anni però l'Abruzzo è stato devastato, nel tratto costiero della provincia di Teramo in particolare, da una tremenda alluvione. Sfollati aquilani si sono trovati allagati. E molti che nelle case della costa avevano trasferito mobile e oggetti personali hanno perso anche quelli sepolti dal fango.

Stefania a Pineto andava da anni per vacanza e dopo vari mesi da sfollata ha deciso di rimanere lì, non per sempre, ma almeno finché necessario, iscrivendo sua figlia in una scuola di Borgo Santa Maria a pochissimi chilometri da Pineto. Oggi Stefania parla come un abitante di Pineto e dice "la nostra scuola" "il nostro paese" e come gli abitanti di Pineto sta vivendo il disagio dell'alluvione. Solo che Stefania è colpita due volte.

Dopo essere fuggita dalle macerie è stata colpita dal fango. Ai nostri microfoni però racconta del disagio di sua figlia, che dopo aver lasciato la scuola dell'Aquila, a seguito del sisma, oggi è costretta a lasciare la scuola di Borgo Santa Maria."La scuola è stata abbandonata e lasciata in balia di chiunque dai giorni dell'alluvione (2 e 3) marzo. Ora - racconta Stefania - la scuola è inagibile e i bambini sono stati spostati in una scuola di Pineto centro."

Sarebbe un bene tutto ciò se non fosse, come racconta Stefania "che i bambini sono costretti a fare solo 3 ore al giorno di scuola, e non sappiamo quanto durerà. Arrivano stanchi a scuola, hanno dovuto rinunciare alle attività  extrascolastiche, che abbiamo pagato".

Quello che Stefania, un po' a nome anche degli altri genitori chiede, è che i bambini, sua figlia e gli altri, tornino ad una normalità scolastica. L'emergenza è finita è ora di trovare una soluzione che permetta ai bambini di vivere la scuola con i normali ritmi.

E si stupisce Stefania dei ritardi nell'allerta alla popolazione, perchélei conosce il rischio di quei silenzi. "Avevano dato notizia di possibili rischi, e dell'allerta per il fiume Calvano in data 28 febbraio, l' inondazione c'è stata tra martedì 1 marzo e mercoledì 2 marzo. Bene la scuola di Borgo Santa Maria è rimasta aperta per tutto il martedì fino alle 18 del pomeriggio." Un rischio altissimo avvertito come tale da chi ha subito già un gravissimo trauma.  Oggi Stefania chiede almeno al normalità per sua figlia, per tutti i suoi compagni di scuola.

E si chiede perché dopo tanta organizzazione nell'accogliere gli aquilani, poi si sia trasformata in caos con l'alluvvione capitata proprio nelle zone di accoglienza ma in molti le hanno risposto "eh allora c'erano le elezioni."


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