Sgambetto Berlusconi, In Senato Oltre 500mila Emendamenti sulle riforme. Renzi Blinda Maggioranza

08 Agosto 2015   07:30  

Si infuoca la battaglia sulle riforme mentre la minoranza Pd preme sul Senato elettivo. Sono 513.449 le proposte di modifica al ddl costituzionale, quasi tutte della Lega. 28 firme a quella della minoranza Pd: Senato
eletto su base regionale insieme ai Consigli regionali. D'Anna (Verdini) presenta proposta elezione diretta poi ritira. Chiti: 'Abbiamo i numeri'. Renziani aprono: 'Ma non si riparta da zero'. Poi il premier alla Direzione Pd assicura: "In questi mesi di governo la "maggioranza non è mai mancata e devo dire, mai mancherà, vedendo i numeri". Lo sottolinea il premier Matteo Renzi alla Direzione Pd in un passaggio in cui ripercorre rapidamente le riforme approvate in Parlamento. "Non sottovaluto le questioni politiche che stanno alla base del fatto che alcuni di noi non hanno votato la fiducia su alcuni provvedimenti di riforma: è il segno di resistenze profonde. Non si è mai visto in un periodo così stretto fare riforme così oggettivamente importanti. Lavori e iniziative di una potenza impressionante. Qualcuno potrebbe dire: con quello che avete fatto avete veramente restituito significato a questa legislatura. Io dico: non basta, c'è da completare il percorso delle riforme ma anche restituire senso delle istituzioni e iniziare un percorso che durerà anni di ricostruzione del senso dello Stato".

Valanga di emendamenti - Sono 513.449 gli emendamenti al disegno di legge sulla revisione della Parte II della Costituzione, presentati alla Commissione Affari Costituzionali. Il gruppo che ne ha presentati di più è la Lega Nord mentre ai cosiddetti verdiniani va il record per il numero più basso. L'elenco completo dei numeri è disponibile sul sito del Senato a cui è possibile accedere anche tramite l'account twitter di palazzo Madama.

Di seguito la ripartizione completa tra i vari gruppi:

- Lega Nord: 510.293
- Forza Italia: 1.075
- Gruppo Misto, componente Sel: 1.043
- Gruppo Misto, componente Fare: 259
- Gruppo Grandi Autonomie e Libertà: 215
- Movimento 5 Stelle: 194
- Conservatori e Riformisti: 124
- Gruppo Misto, componente Movimento X: 75
- Partito Democratico: 63
- Gruppo per le Autonomie (Svp - Iv - Patt -Upt) Psi- Maie: 45
- Gruppo Misto: 30
- Gruppo misto, componente l'Altra Europa con Tsipras: 20
- Area Popolare (Ncd-Udc): 11
- Alleanza Liberalpopolare Autonomie: 3.

Chiti, numeri per intesa su Senato elettivo - "Importanti le parole del senatore Buemi sull'emendamento di 12 componenti del gruppo Autonomie per un Senato eletto direttamente dai cittadini. 28 senatori Pd e 12 del gruppo delle Autonomie - in maggioranza - Sel e M5S, Lega e Fi si ritrovano su questa impostazione. Vi sarebbero dunque le condizioni per un'intesa ampia". Lo afferma il senatore Vannino Chiti della minoranza Pd. "Come si vede, sul pieno superamento del bicameralismo paritario, che non mortifichi però la sovranità dei cittadini e il ruolo di garanzia e rappresentanza dei territori del futuro Senato, vari gruppi parlamentari concordano", sottolinea il senatore della minoranza del Pd. "E' una questione non riducibile ai luoghi comuni di certa politica e di certa stampa su una lotta interna al Pd. 28 senatori Pd e 12 senatori del gruppo delle Autonomie - che fanno parte della maggioranza che sostiene il governo - Sel e M5S, Lega e Forza Italia si ritrovano su questa impostazione. Vi sarebbero dunque le condizioni per un'intesa ampia, che farebbe marciare con sicurezza dei tempi e coerenza di contenuti la riforma costituzionale". "Ancora una volta la strada da praticare, e non da annunciare in modo propagandistico, è quella del dialogo, del confronto aperto e non quella di arroganti chiusure", conclude Chiti.

Speranza, Senato sia scelto dai cittadini - "Il fatto nuovo è una legge elettorale in cui si arriva, purtroppo, ad un Camera dominata da un solo partito e fatta prevalentemente di nominati. Con quella legge elettorale li', c'è bisogno di un Senato in cui si restituisca la parola ai cittadini per scegliere i senatori". Lo afferma al tg3 l'ex capogruppo Pd alla Camera Roberto Speranza. "Le riforme - prosegue - possono e devono andare avanti ma con questa modifica". Il deposito degli emendamenti rivela un'ampia convergenza sull'elettività diretta del nuovo Senato. Su questa posizione si incontrano forze di opposizione come FI, M5S, Lega e senatori che sostengono la maggioranza di governo come quelli delle Autonomie e i trenta parlamentari del Pd. A favore dell'elettività indiretta ci sono solo i senatori di Ncd (e, come è noto, non tutti) e un'ottantina di senatori del Pd molti dei quali cambierebbero volentieri posizione a fronte di un'apertura di Renzi". Così il senatore Pd Miguel Gotor. Il deposito degli emendamenti di oggi, prosegue l'esponente della sinistra Pd, "rivela l'esistenza di un'ampia maggioranza a favore della riforma del bicameralismo perfetto, con la nascita di un nuovo Senato delle Autonomie, il taglio di 200 senatori, un unico rapporto fiduciario con il governo demandato alla sola Camera dei deputati". Da qui l'auspicio per "un atto di realismo e lungimiranza" da parte del premier, conclude.


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