Si intensifica la lotta contro l'uso illegale di veleno nei parchi

19 Settembre 2011   20:40  

Si intensifica, grazie al progetto europeo "Life Antidoto", l'impegno del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga nel favorire la condivisione delle strategie di conservazione della fauna selvatica attraverso la lotta all'uso illegale del veleno.

Infatti, analogamente al processo di Human Dimension attivato tra operatori zootecnici e turistici e agricoltori, nell'ambito dell'altro progetto comunitario "Ex-Tra", anche il Life Antidoto, ha avviato un processo partecipativo che coinvolge prevalentemente le istituzioni e le associazioni di categoria.

Queste ultime, assieme ai rappresentanti del Parco e ai coordinatori del progetto "Antitodoto", si riuniranno domani pomeriggio, 20 settembre, alle 15.30, presso la sede dell'Ente ad Assergi, per riflettere in maniera partecipata i primi risultati della ricerca che l'Ente Parco sta portando avanti in collaborazione con il professor Angelo Turco e con il suo staff della Cattedra di Geografia dell'Università degli Studi dell'Aquila. Nel corso dell'incontro saranno illustrate le finalità e le azioni di "Antidoto" e i risultati dell'indagine conoscitiva condotta tramite interviste modulate tra i portatori di interesse del territorio abruzzese, al fine di valutarne conoscenze, opinioni e proposte sul problema dell'uso del veleno.

Seguirà una fase di concertazione per individuare percorsi comuni per fronteggiare tale fenomeno. I Nuclei Cinofili Antiveleno, cardine operativo del progetto Antidoto, sono assiduamente in azione,  ben oltre i confini dell'area protetta. I cani antiveleno e i loro conduttori: Alberto Angelini del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga e Alessandra Mango del Corpo Forestale dello Stato, interagiscono costantemente con diverse categorie di portatori d'interesse, tra i quali associazioni di tartufai, allevatori e cacciatori, contribuendo a divulgare l'importanza della lotta all'uso illegale del veleno e l'efficacia del controllo e della prevenzione dell'atroce pratica.

E' incessante, soprattutto, l'attività ispettiva dei Nuclei, che prevede continui controlli sul campo in seguito a segnalazioni di ritrovamenti di carcasse e bocconi avvelenati. Fin dalla scorsa primavera, quando sono entrati in azione, i Nuclei Cinofili sono stati utilizzati per importanti missioni antibracconaggio con il Corpo Forestale dello Stato, come ad esempio nella Marsica e, più recentemente, rispondendo ad una richiesta del Coordinamento Territoriale per l'Ambiente del Parco Nazionale dei Sibillini, in alcune aree sensibili di quest'area protetta.


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