Si lega ad un termosifone del Palazzo Comunale pescarese per manifestare la mancanza di lavoro

23 Marzo 2013   14:30  

“Abbiamo interessato l’Ufficio delle Politiche sociali del Comune sul ‘caso’ della signora Rita Consorte che ieri mattina, in un momento di profondo disagio, si è legata con una catena a un termosifone al secondo piano del Palazzo comunale, per manifestare la propria doglianza per la mancanza di un lavoro. E’ evidente purtroppo che la problematica della signora Consorte richiede un livello di approfondimento molto più importante che andrà seguito in maniera serrata dai nostri assistenti sociali”. Lo ha detto il vicesindaco Berardino Fiorilli che , informato della manifestazione di protesta di Rita Consorte, ha tentato prima di convincerla a liberarsi dalla catena per poi incontrarla nel proprio Ufficio.

“Sono stato informato dalla Polizia municipale circa la presenza della signora al secondo piano del Comune, peraltro dinanzi alle porte dei gruppi consiliari di Fli e Pd – ha detto il vicesindaco Fiorilli -. La signora Consorte, utilizzando una catena d’acciaio, si era legata a un impianto di riscaldamento, mostrando dei cartelli in cui lamentava il proprio disagio, oltre a una serie di certificati medici inerenti una disabilità e una pensione negata, tematica sulla quale avrebbe anche aperto una causa.

Ma durante il colloquio al secondo piano, la signora ha espresso la propria rabbia soprattutto per l’assenza di un lavoro, la prematura scomparsa della madre e le precarie condizioni di salute del padre, un quadro evidentemente che richiede l’interessamento e il coinvolgimento dell’Ufficio Politiche sociali affinchè la signora Consorte venga presa in carico e seguita in maniera approfondita. Alla fine della protesta, la signora Consorte mi ha raggiunto nel mio ufficio per un breve colloquio chiarificatore e infine l’ho indirizzata verso i nostri assistenti sociali comunali che sono certo la seguiranno al meglio”.


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