Sistema urbano dell'Italia, verso ''città contenitore''

Censis

16 Dicembre 2009   13:46  

Citta' italiane 'contenitore'. Si va ormai affermando un sistema urbano complesso che integra realta' diverse attraverso le relazioni, la mobilita' territoriale, lo scambio fra produzione di conoscenze e produzione di beni e servizi, il reticolo distributivo e logistico.

A Milano, citta' piu' aperta al globale, si affiancano Bergamo e Brescia, Padova raggiunge Venezia-Mestre e Verona nel contenitore metropolitano veneto, Siena, sede del terzo gruppo bancario italiano, aggancia Firenze.

Lo si evince dal Rapporto "Metropoli e Ripresa", della Fondazione Censis e Rur (Rete Urbana della rappresentanze, associazione per elaborare e sostenere proposte innovative per le trasformazioni delle citta' e del territorio) che da circa due decenni realizza un periodico monitoriaggio del sistema di citta' italiane.

Le analisi effettuate a cavallo della crisi fra finanza pubblica e dei primi anni novanta, (1991/1994) restituivano un quadro preciso: il sorpasso delle medie citta' del centro-nord nelle gerarchie di produzione tecnologio-manufatturiera e del benessere sociale rsipetto alle grandi citta'.

La Rur diede identita' alle 'piccole capitali' fondando una rete: il Club delle citta' intermedie. Oggi, grazie agli effetti della globalizzazione sul sistema urbano italiano si va appunto affermando la 'citta' contenitore'. Ad aree metropolitane costituite da un centro e un hinterland, si vanno sostituendo sistemi con una pluralita' di capisaldi.

In un tale contesto anche le citta' medie crescono di rango e diventano omologhe alle grandi, almeno quanto a capacita' di produrre ricchezza ed accumulare risorse.

Nel Rapporto, i 103 capoluoghi di provincia sono stati ripartiti in 6 gruppi: Gruppo A, "I leoni" (11 citta') - poli dei grandi sistemi, caratterizzati da: elevati valori immobiliari (prezzi di vendita, canoni di locazione), massima densita' abitativa, maggiore presenza di fasce di popolazione ad alto reddito (ma anche forte presenza di immigrati), elevata incidenza dei servizi.

Sul piano della vivibilita', forte rilevanza del trasporto collettivo, ma anche bassa dotazione di verde urbano e risultati non brillanti sul fronte rifiuti. In questa classe si collocano, fatta eccezione di Genova, i maggiori centri urbani del centro-nord (Torino, Milano, Verona, Venezia, Bologna, Firenze, Roma) insieme ad alcuni dei poli urbani intermedi in rete con le metropoli.

Gruppo B, "Le pantere" (22 citta') - Centri urbani competitivi caratterizzati da: ricchezza diffusa (alta densita' di sportelli bancari, pil procapite elevato), forte presenza di immigrati, solidita' produttiva, ricerca della sostenibilita' e della qualita' della vita (elevata percentuale di raccolta differenziata).

In questo gruppo sono comprese molte delle capitali minori del centro-nord, da Parma a Trento, da Mantova ad Ancona. Gruppo C, "Gli elefanti" (8 citta') - Citta' in transizione lenta caratterizzate da: dinamiche demografiche critiche (alto tasso di invecchiamento e di mortalita'), forte incidenza della popolazione immigrata, debolezza economica (elevata percentuale di contribuenti di fascia bassa).

In questo gruppo sono presenti realta' industriali/portuali che hanno conosciuto rilevanti processi di ristrutturazione della base economica, come Genova e Trieste. Gruppo D "Le gazzelle" (23 citta') - Comunita' urbane in crescita, caratterizzate soprattutto da: incremento elevato della popolazione, aumento flussi migratori, caratterizzazione manifatturiera del tessuto economico, attenzione all'ambiente.

Gruppo E "Le giraffe" (17 citta') - Citta' mercato del sud, caratterizzate da: alta densita' urbana, elevata presenza di giovani, elevata concentrazione di funzioni commerciali e turistiche, livello dei valori immobiliari abbastanza elevato ma scarsa dinamicita' del mercato. Di contro, dinamica migratoria negativa, bassa incidenza di stranieri residenti. Sul piano della qualita' ambientale, elevato tasso di motorizzazione e scarso ruolo del trasporto pubblico, nonche' bassa percentuale di raccolta differenziata.

Il gruppo comprende tutte le maggiori citta' del sud, includendo anche poli del Lazio meridionale e dell'Abruzzo.

Secondo il Censis e la Rur, le citta' hanno bisogno di proposte e di progetti. L'intervento recente si e' infatti troppo spesso limitato ad investimenti "primordiali": l'80% di residenze e un 20% fra uffici e centri commerciali.

Bisogna allora lavorare su alcune linee guida per far convergere istituzioni, imprese, finanza, per una stagione di rinascita urbana, lavorando su alcuni temi chiave: l'energia diffusa da fonti rinnovabili grazie alla quale, case, condomini, uffici pubblici, grandi strutture, possono diventare fonti distribuite di produzione di energia elettrica; la mobilita' sostenibile che e' un fattore centrale, dato che la qualita' della vita urbana dipende sempre piu' dalla fluidita' degli spostamenti; pensare a nuovi format per il commercio ovvero, reinventare il centro commerciale e ridare senso alle aree storiche o consolidate con una particolare attenzione ai luoghi di aggregazione giovanile il cui esodo verso le nuove strutture causa lo svuotamento delle vecchie; progettare i nuovi spazi per la produzione attraverso la riallocazione e riaggregazione degli insediamenti industriali, nati con criteri spontaneistici, e con l'affiancamento ai poli della logistica; in ultimo, secondo il Censis e la Rur, e' indispensabile realizzare un masterplan di area vasta anche come portato di una governance alla stessa scala.


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