Stanotte il ricordo delle vittime del sisma, e quattro anni dopo L'Aquila è una città fantasma

05 Aprile 2013   12:55  

Fino a quattro anni fa il centro storico dell'Aquila era pulsante di vita, punto nevralgico di tutte le attività istituzionali, sociali e culturali. Nelle strade principali del centro avevano sede il Comune con il gabinetto del sindaco, la Provincia con l'ufficio del Presidente, la Biblioteca Provinciale. Dietro il Comune c'era la facoltà di lettere e filosofia, e per le strade del centro era un via vai di giovani, di lavoratori, di persone attive.

A poche ore dal quarto anniversario del sisma L'Aquila si presenta così.

Le poche anime che si incontranosono quelle che si incontrano sono operatori e giornalisti tv giunti da fuori per raccontare il quarto anniversario del sisma, pochissimi operai e qualche turista e il loro cammino tra le strade del centro è condito da un solo ingrediente, un silenzio impressionante, di una città fantasma, di un luogo desolata, che sta morendo.

Sfregiata drammaticamente dal sisma di magnitudo 6.3 del 6 aprile 2009, L'Aquila è per la maggior parte nelle stesse identiche condizioni di quattro anni fa. E gli aquilani se ne vanno, nell'ultimo anno 3500 persone sono andate via. Ma stanotte sarà solo il tempo del ricordo, con la fiaccolata della memoria, che partirà alle 22.30 (*) da Via XX Settembre la percorrerà fino ad arrivare a Piazza Duomo, lì dopo mezzanotte saranno elencati i nomi delle 309 vittime, strappate alla vita dalla sconvolgente scossa delle 3.32 del 6 aprile 2009. Un dolore di tutti, ed una consapevolezza che non può e né deve essere rimossa, ovvero che tra quelle vittime, ci saremmo potuti essere anche noi.

(*errata corrige: la fiaccolata inizia alle 22)

di Barbara Bologna
Immagini e montaggio di Alessandro Di Giacomantonio


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