Studenti terremotati fuorisede: ignorati o dimenticati?

10 Giugno 2009   14:59  

Degli studenti che hanno subito la sciagura del terremoto del 6 Aprile scorso se ne è parlato tanto: tutti gli iscritti all'Università de L'Aquila che non hanno più dove andare a fare lezione nè libri. Si parlava in questa occasione di ragazzi aquilani e fuorisede che avevano scelto l'ateneo della mia città come centro di studi. E più che giustamente, tutta la comunità si è messa in opera per garantire un reale diritto allo studio, fornendo libri, supporti informatici e materiale per lo studio, così come lo stesso ateneo ha rinunciato agli introiti delle tasse per l'anno accademico 2009/2010 ed ha, per ovvi motivi, ritoccato il calendario didattico, aumentando tra l'altro l'elasticità delle sessioni d'esame.

Ma in tutto questo, c'è una parte di noi studenti, completamente ignorata: i ragazzi aquilani che studiano in un altro ateneo. Sono certo pochi vista la grande offerta formativa dell'ateneo aquilano: e pur ci sono. Parlo per esempio - citando anche un po' egoisticamente il mio caso - degli studenti di L'Aquila che studiano presso l'Università di Teramo, ateneo che ha quelle poche facoltà che mancano alla mia città.

Ebbene, mi sento di dire che la "grande macchina della solidarietà" italiana ci ha quasi completamente dimenticato: l'ateneo ha disposto la sospensione fino a Novembre - sospensione quindi, "ritardo" – della seconda rata di questo A.A. Trenitalia ha permesso di fare gratuitamente abbonamenti verso Teramo per i mesi di Aprile e Maggio: ciò esclude totalmente Giugno e Luglio comprendenti la fine delle lezioni e le sessioni estive d'esame. Senza poi calcolare che la rete ferroviaria Abruzzese è molto, troppo limitata. Al di là di questi due "aiuti" nulla è stato fatto verso questa categoria di studenti: delle migliaia di pc e chiavette per l'accesso ad internet regalati agli iscritti all'ateneo di L'Aquila - con criteri molto opinabili peraltro - nulla è toccato agli studenti di "UniTe". Ogni raccolta di libri organizzata in Italia comprendeva testi per l'ateneo aquilano e nessuno per chi a Teramo studia, sfortunatamente, materie "complementari". Viene da chiedersi perchè uno studente fuori sede, che ha perso poco e nulla, debba essere esentato totalmente da un anno di tasse dell'università mentre un ragazzo aquilano, che magari ha perso veramente tutto sotto le macerie della casa, per frequentare l'anno accademico 09/10 debba pagare interamente la retta? Perchè un ragazzo che studia da in un altra università rispetto a quella di L'Aquila deve pagare i trasporti pubblici sia verso la città dove studia, sia verso L'Aquila?

Mi auguro che dietro tutte queste strane disattenzioni e dimenticanze non ci sia la volontà di restringere al minimo possibile gli aiuti dati ai noi popolazioni colpite.

Nella speranza di non aver offeso nessuno coinvolto nella tragedia del sisma, vi ringrazio per l'attenzione che mi avete accordato.

di Tommaso Tani


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