I crimini di guerra persistono nei conflitti attuali, e lo stupro contro le donne dei nemici è spesso utilizzato come simbolo di dominio e prevaricazione. La storia di Karina, una giovane di 22 anni, testimonia il trauma e la vergogna che seguono a una violenza sessuale subita durante il conflitto in Ucraina.
Karina fu stuprata da un soldato russo in soffitta durante i bombardamenti nel suo villaggio vicino a Kiev nel marzo del 2022. Dopo mesi di vergogna interiore, ha finalmente denunciato l'aggressore. Tuttavia, il suo ragazzo l'ha abbandonata, incapace di affrontare la verità e vergognandosi della sua decisione di denunciare l'aggressore.
Questa testimonianza riflette la realtà delle donne vittime di violenza sessuale nei conflitti armati, dove la vergogna sociale e la mancanza di sostegno spesso le costringono al silenzio. La storia di Karina mette in luce anche come lo stupro sia utilizzato come arma di guerra, con l'obiettivo di umiliare e punire intere comunità.