Subito l'azienda unica: i lavoratori del trasporto pubblico domani in sciopero

10 Gennaio 2013   17:57  

Riceviamo dalla Fit-Cisl  Abruzzo e publbichiamo

''Si terrà domani la prima azione di sciopero, della durata di 4 ore, di tutti i lavoratori operanti nelle Aziende del Trasporto Pubblico Regionale.

Un’azione dovuta e necessaria, proclamata dalle Organizzazioni Sindacali “responsabili” di volere un riordino dell’intero settore, a partire dalla costituzione dell’Azienda unica regionale.

Il problema sta nella “irresponsabilità” di altri attori, in primis la politica regionale, che si arrovellano ogni giorno di più con l’intento di provare a giustificare le “non scelte” che, come sempre, graveranno sulle tasche dei cittadini.

Esempio lampante la posizione assunta dal Governatore Chiodi che, chissà per quale motivo, continua a sbandierare i maggiori costi, a partire da quelli del lavoro, che maturerebbero nel caso in cui il progetto di fusione delle tre Aziende pubbliche andasse in porto.

Si dimentica, però, che il 20 dicembre scorso le OOSSLL hanno sottoscritto un protocollo con l’Assessorato ai Trasporti nel quale si impegnano formalmente ad evitare il livellamento verso l’alto della contrattazione di secondo livello e ad assumere il parametro della produttività quale elemento di riferimento nella contrattazione stessa.

Perché il Governatore Chiodi, anche nei giorni successivi alla firma del protocollo, ignora tale accordo?

Forse perché l’impegno assunto prima delle elezioni, nel programma elettorale (pag. 7), era quello di privatizzare le tre Aziende pubbliche, poi tramutato in parziale privatizzazione?

Certo la risposta non tarda a venire, stante le dichiarazioni fornite da esponenti delle Società private del TPL che, ignorando completamente quello che è il quadro normativo ed economico di riferimento, continuano a sbandierare l’immediata indizione delle gare come la panacea di tutti i mali.

Ebbene qualcuno dovrebbe spiegare alla nostra classe imprenditoriale che la nuova normativa in materia prevede l’istituzione di un Fondo Unico da destinare ai Trasporti (gomma – ferro) che garantisce solo il 60% delle risorse necessarie che, è bene ricordarlo, non equivalgono a quelle di due anni fa.

Inoltre, il dettato normativo impone un vincolo al riordino che si traduce in una premialità, alla quale è legato il restante 40 %, nonché la chiara indicazione di eliminare le cosiddette corse improduttive a prescindere dal loro livello di socialità.

Fermo restando che diventa difficile capire come si possa coniugare il valore della socialità con quello del profitto.

Se non si hanno risorse certe, di quali gare parliamo? Cosa mettiamo a gara, i buoni propositi? E soprattutto, in tema di premialità cosa proponiamo?

Una cosa è certa: i lavoratori hanno chiara la situazione che si prospetta loro. Vedono una classe politica di governo incapace di voltare pagina, attenta a reggere il gioco di imprenditori che confondono la privatizzazione del settore con il concetto di liberalizzazione.

Vedono un Assessore ai Trasporti che ci ha messo la faccia, ma che non può chiedere ancora una volta un atto di fede. Il tempo è scaduto.

Vedono un’opposizione distratta negli ultimi giorni di dicembre, quasi avesse anteposto le esigenze di partito (primarie) alla riforma del trasporto regionale, a tal punto da considerare prioritario il trasporto di biciclette all’Azienda unica.

Il progetto di riforma risulta essere necessario ed urgente nell’interesse esclusivo dello sviluppo e dell’economia della Regione Abruzzo.

Lasciarsi offuscare da strumentali e false prospettive di soluzione ci allontana dalla creazione di un’Azienda unica di trasporto regionale forte, competitiva, aperta ai privati e capace di stare in regime di mercato.''

 

 


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