Sull'oscuramento dei dati relativi alle scosse è rivolta sul web

07 Settembre 2010   10:42  

Non si sono fatte attendere, proprio sulla rete - laddove ogni singola scossa tellurica registrata viene pubblicata - le reazioni alle dichiarazioni di Enzo Boschi, il presidente dell'Ingv che ha annunciato che si sta pensando di non divulgare più i dati relativi ai terremoti perchè alimentano allarmismi e strumentalizzazioni.
Una levata di scudi è arrivata anche dalla stampa locale, inevitabilmente coinvolta in prima persona: Boschi e Bertolaso "mi sono sembrati come quei generali di Napoleone che dall'alto di una collinetta guardavano il campo di battaglia e non si preoccupavano tanto dei soldati falciati dai nemici ma solo se la loro strategia militare funzionava o meno" scrive oggi su 'Il Centro' Giustino Parisse, che a Onna il sei aprile 2009 ha perso due figli.
Le dichiarazioni dei due vengono interpretate dal giornalista come "il classico e italianissimo scaricabarile che prevede che la colpa sia sempre degli altri".
"Boschi - scrive ancora Parisse - arriva ad accusare addirittura i giornali in cerca di scoop. Boschi forse non sa che l'unico 'scoop' che avrei voluto fare nella mia vita era salvare la vita dei miei figli e quella di centinaia di aquilani".

Ma è sulla rete, in particolare sul popolarissimo social network Facebook, che arriva la valanga di reazioni stizzite a quelle che qualcuno azzarda a definire "minacce" di Boschi.
Sulla pagina di www.abruzzo24ore.tv, R.S. scrive: "dite a questo signore che cerchiamo solo di essere pronti, e comunque, visto quanto accaduto in passato, spero non si faccia venire in mente di dare rassicurazioni. P.S. la quasi totalità dei dati che girano hanno la paternità dell'istituto ...che lui dirige".
Più duro il commento di C.B.: "Un'altra occasione persa per non rilasciare dichiarazioni sciocche", rincara la dose A.B.: "E lui, comunque, con questa insipiente dichiarazione, non è forse un falso profeta? Taci, che fai + bella figura. tutt'alpiù, puoi dire che dei terremoti non sapete un kasso e che vi basate esclusivamente su dati statistici noti che, a confronto di miliardi di anni di terremoti, i vostri dati non valgono un fico secco".
Controcorrente il pensiero di E.F., che, ammettendo subito di essere d'accordo con Boschi, dice "Chi non la pensa così venga qui a Cagnano a verificare se la gente è stata "correttamente informata" dei rischi e delle precauzioni da adottare o se invece non risulti totalmente "angosciata" e "stravolta" dalle prevision...i catastrofistiche di pseudo stregoni/meterologhi/giornalisti/ so tutto io. Pare che ormai la nuova "specie" nata dal dopo 6 aprile dell'esperto sismologo si riproduca a vista d'occhio.....Piuttosto che far parlare questa gente meglio non dargli i dati".
Ci scherza su M.P.: "chissa se l'usgs americano sta pesando di non rendere pubblici i loro dati ... ci sta tanta gente sciocca che crede al 2012 e... potrebbe diventare un problema il panico generato dal sapere che i terremoti del 6 e superiori ce ne sono diversi ogni anno sul nostro pianeta... ... daltronde guardate che problemi ENORMI di ordine pubblico si sono creati ... la gente e gli amministratori cominciano a chiedere la stesura di piani per i punti raccolta ed eventuali tendopoli in caso ci fosse un emergenza ... e io che pensavo che fosse la routine per la protezione civile ...... ma pensa te che ci tocca sentire ...".

E su Facebook è già nata la pagina "No il bavaglio ai terremoti (contro la chiusura della pagina Ingv)", dove si moltiplicano di ora in ora le adesioni.


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