Un altro macigno lungo il percorso della tram dell'Aquila, meglio conosciuto come metropolitana di superficie. Il Tar ha respinto definitivamente il ricorso del Comune dell'Aquila contro il provvedimento della soprintendenza che impediva il passaggio sul primo tratto di Via Roma. Confermando con sentenza definitiva che i lavori, da tempo sospesi, non potevano essere svolti, perché non c'era il nulla osta della Soprintendenza. Questi lavori, propedeutici alla messa a dimora della monorotaia, sono dunque abusivi. E non sono sanabili.
Il sindaco Massimo Cialente ha più volte affermato che il primo tratto di Via Roma è l'unico percorso possibile per il completamento della metropolitana di superficie. Ma ora si dovrebbe in teoria smantellare tutto, ottenere il nulla osta dalla Soprintendenza, dimostrando che il tram non provoca vibrazioni pericolose per i palazzi vincolati, e poi ricominciare come Penelope a tessere il tracciato dell'opera maledetta.
La questione è complessa, seguiremo nei prossimi giorni gli sviluppi.Ci arrovella però una domanda: chi pagherà per tutto ciò? Chi sono i responsabili?
MA LA METRO E' OMOLOGATA (BIS)?
Intanto si sta staccando un altro macigno, come avevamo già segnalato : quello relativo all'omologazione della metro della Translhor. La questione, grazie all’interessamento di Gino De Pauli, il portavoce dei quasi 300 feriti per cadute sulla rotaia a Padova , è arrivato in Parlamento. La questione riguarda ovviamente anche L'Aquila: le rotaie messe a dimora a L'Aquila hanno intanto provocato una cinquantina di cadute. E le Poste avrebbero deciso di adire le vie legali, in quanto molti portalettere che utilizzano lo scooter infatti sarebbero state vittime dei binari killer.
Ecco il testo dell'interrogazione il vice presidente del gruppo parlamentare dell’Italia dei Valori, Antonio Borghesi:
Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti.
Per
sapere - premesso che:
nel comune di Padova è stato
realizzato il servizio di metro-tram (Translohr), la cui soluzione
tecnica, del tutto innovativa, prevede il ricorso ad una monorotaia;
fin dall'inizio dei lavori avviati da qualche anno, si sono
evidenziati numerosi disagi per i cittadini in quanto il suo
attraversamento in particolare con biciclette e motorini ha generato
numerose cadute di ciclisti ed anche motociclisti con lesioni
rilevanti per gli infortunati;
in base ad evidenze empiriche
risulterebbero 269 incidenti, che hanno comportato il ricovero,
quanto meno in pronto soccorso delle persone coinvolte e purtroppo
anche di un decesso avvenuto il 5 giugno 2008;
risulta
altresì che almeno in 65 casi i danneggiati abbiano presentato una
richiesta di risarcimento danni al comune di Padova;
numerosi
articoli dei giornali locali a partire dal 2004 hanno segnalato il
problema qui presentato che sembra essere legato alla larghezza
delle fosse laterali di destra o sinistra della rotaia, pari a cm.
4,5;
la soluzione tecnica scelta per la tramvia è di tipo
assolutamente innovativo e finora ancora in fase di sperimentazione;
sembra che non esista omologazione del mezzo da parte del
Ministero ma solo due pareri favorevoli, uno rilasciato da una
commissione formatasi a Padova ed uno relativo alla città di
Latina, sottoscritta dall'ingegnere Immacolata Paola Ventola e
dall'ingegnere Elena Molinaro del Ministero dei trasporti per altro
non riguardanti in modo specifico né il mezzo di trasporto in
questione né la monorotaia che ne costituisce il supporto;
in
data 24 marzo 2007 è stato inaugurato in blocco tutto il sistema
Translohr;
non risulta esistere né l'omologazione della
monorotaia (causa dei numerosi incidenti), né la relativa
certificazione di un ente tipo C.E.R.T. o SINCERT UNI ISO 2000 -:
se il Ministro sia a conoscenza dei fatti sopra riportati e
se il Ministro confermi la mancanza di omologazione da parte del
Ministero sia del mezzo che della monorotaia;
se non ritenga
che in carenza di omologazione deva essere sospeso l'esercizio del
mezzo in via cautelativa, anche a salvaguardia della sicurezza
pubblica.
(4-01962)
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FT