Tares, CNA cinque proposte per ridurre i costi

13 Marzo 2014   12:13  

Stringini e Del Re: via sprechi ed evasione, accelerare la ricostruzione, aggiornare il catasto, aumentare gli incassi.
 Occorre ristrutturare profondamente l’Asm, l’Azienda di smaltimento dei rifiuti, in modo da produrre una consistente riduzione dei costi della Tares, la tassa sullo smaltimento dei rifiuti.
E nello stesso tempo combattere senza quartiere l’evasione, che penalizza le imprese regolari, aggiornare gli estimi catastali; verificare gli incassi delle utenze dei progetti di nuovi insediamenti conseguenti al terremoto; favorire la ricostruzione per incrementare le utenze.

Sono le cinque proposte formulate dal presidente e dal direttore della Cna dell’Aquila, Giorgio Stringini e Agostino Del Re, in relazione al dibattito che da diversi giorni occupa le pagine dei quotidiani locali, destando grande preoccupazione nel mondo delle piccole imprese del commercio e dell’artigianato.
«Soffiando sul fuoco della demagogia – osservano – è davvero difficile venire a capo della discussione. Perché a molti piccoli imprenditori sfuggono i dati reali. Infatti, analizzando il costo a metro quadrato applicato nel nostro territorio, emerge con chiarezza come in centri abruzzesi di analoghe dimensioni, ad esempio Chieti, Teramo, Montesilvano, Avezzano, siano applicate aliquote molto più alte di quelle aquilane».

Per la Cna, insomma, la strada non può che essere quella della concertazione e della ricerca di una soluzione possibile. «Perché senza i contributi straordinari concessi dallo Stato in seguito al terremoto - proseguono Stringini e Del Re - le aliquote sarebbero state ancora più alte.
Oltretutto, occorre considerare la drastica riduzione delle utenze assoggettate alla Tares, passate, per effetto del sisma, da poco più di 33mila a 22mila; ed all’ampliamento del territorio su cui insiste la raccolta a causa dei nuovi insediamenti periferici. Pescara, a fronte di utente quattro volte più numerose di quelle dell’Aquila, ha costi dello smaltimento simili ai nostri».

Da qui le proposte, rivolte al Comune dell’Aquila, per un contenimento dei costi del servizio: in questo modo – conclude la Cna aquilana- già a partire dai prossimi anni potrà essere garantita una perequazione favorendo una riduzione delle imposte a quelle attività produttive ora maggiormente svantaggiate.

 


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