Il comitato Terra Lieta Val Tordino denuncia la costruzione del IV lotto in zone mappate a rischio esondazione, con l'assenso di Anas.
Articolo: Il comitato Terra Lieta Val Tordino lancia l'allarme sul progetto definitivo del quarto lotto della Teramo-Mare, sostenendo che l'opera sia situata in piena zona a rischio esondazione del fiume Tordino. La denuncia è supportata dalle cartografie depositate da Anas, che riconosce la localizzazione della strada in un'area pericolosa, ignorando le perplessità espresse dalla Commissione di Valutazione di Impatto Ambientale nazionale e proseguendo nonostante il parere contrario del Ministero della Cultura.
Gli ambientalisti sottolineano che le mappe utilizzate sono basate su piene calcolate ogni 200 anni, ma che, a causa della crisi climatica, i fenomeni estremi rendono più appropriate stime su intervalli di 500 anni. Questo implica che le aree a rischio potrebbero essere più ampie e con pericoli maggiori. Gli esempi recenti di esondazioni nei fiumi Misa nelle Marche, in Emilia-Romagna e a Valencia confermano la gravità della situazione.
Il comitato osserva come Anas, pur riconoscendo il rischio, continui a sostenere la compatibilità della scelta, ignorando un principio fondamentale: le opere costruite in zone esposte alle piene sono inevitabilmente a rischio, poiché prima o poi il fiume riprende il proprio spazio.
Comitati e associazioni hanno evidenziato i pericoli crescenti connessi alla crisi climatica, spingendo la Commissione Via del Ministero dell'Ambiente a chiedere un ricalcolo delle piene basato su scenari più estremi. Le risposte di Anas a tali richieste sono state giudicate insoddisfacenti dagli attivisti.
A rinforzare le preoccupazioni, gli ambientalisti ricordano la piena del 2011, quando l'acqua raggiunse la strada comunale, e gli eventi simili nel 2017 e 2021. Infine, il comitato sottolinea il pesante consumo di suolo causato dall'opera e sottolinea che il dirigente Anas incaricato del progetto è attualmente indagato per corruzione e altre accuse.