Teramo: il Comune censisce il patrimonio abitativo

07 Ottobre 2010   12:38  

Da un indagine del Comune di Teramo sulla situazione degli alloggi Erp si scopre che molti appartamenti o non sono abitati o sono occupati da persone che non ne hanno diritto o che non pagano gli alloggi da anni.

L'indagine certosina svolta per la prima volta dal settore urbanistica e dall'assessore Corrado Robimarga che ha portato alla luce una situazione piuttosto critica ora al vaglio dell'Amministrazione. Con il Piano Strategico Teramo 2020 l'Amministrazione Comunale ha avviato un'azione caratterizzata dalla sinergia ed integrazione tra progetti "immateriali" relativi a politiche economiche e sociali e progetti di trasformazione fisica dell'ambiente urbano e delle reti infrastrutturali. In particolare tra politiche del welfare, di assistenza alle classi a forte disagio sociale, e politiche dell'housing urbano. La finalità dell'intervento risiede nella possibilità di dare una concreta e sostanziale risposta ad una sempre più consistente domanda di residenze sociali che oltre al soddisfacimento del fabbisogno di E.R.P. sia rivolta alla creazione di una consistente offerta di edilizia a canone sociale (social housing) per una fascia crescente della domanda che non riesce ad accedere ai costi di mercato. In tale ottica ed al fine di razionalizzare l'assegnazione e l'utilizzo degli immobili esistenti, l'Amministrazione Comunale di Teramo ha programmato un'indagine demoscopia che dia un chiaro quadro della situazione abitativa nell'ambito comunale.

Il campo di indagine è stato esteso su tutti gli alloggi ERP ad oggi di proprietà comunale situati per lo più in via Longo, piazza Donatori di Sangue e via Fonte Regina che ammontano a n° 209 appartamenti, di cui ad oggi n° 194 abitati e n° 15 inagibili in attesa di un intervento di ristrutturazione. Tutte queste unità immobiliari sono state singolarmente censite in loco.

Da un riscontro incrociato degli accertamenti sia reddituali che patrimoniali, è risaltata una diversificata fascia di utenti che producono un reddito sicuramente superiore ai parametri di legge (n° 2), o sono già titolari di proprietà (n° 11) o, addirittura, le due cose insieme (n° 1). sono anche degli appartamenti regolarmente assegnati, ma non abitati dai concessionari (n° 6).

Per questi casi l'Ufficio invierà un lettera moratoria racc.a.r. invitando gli interessati a presentare entro un congruo termine (30 gg.) le giustificazioni sull'anomala detenzione. Dietro l'attento vaglio delle controdeduzioni pervenute si procederà a porre in essere i debiti provvedimenti amministrativi che, a seconda dei casi consistono: archiviazione, revoca, decadenza, fino allo sfratto esecutivo per morosità.

Un evento che immediatamente è risaltato agli uffici comunali è quello della "sotto utilizzazione degli alloggi" (n° 134), in quanto il parametro "superficie disponibile-persone occupanti l'immobile" non viene rispettato. Si rende necessario chiarire però, che al momento dell'assegnazione tali valutazioni venivano scrupolosamente osservate, ma con la polverizzazione dei nuclei familiari, all'interno delle abitazioni sono rimaste entità irrisorie rispetto alla potenzialità abitativa dell'appartamento di riferimento. Questo è un chiaro segnale che l'Amministrazione, in via di programmazione dovrà tener in debito conto, nella realizzazione di appartamenti di ridotte dimensioni da concedere a nuclei familiari composti da 1, 2 massimo 3 unità nel nuovo piano di "Housing Sociale" in fase di preparazione.

Altro punto evidenziato è stato quello inerente i "Nuclei familiari con presenza di disabili". Evento questo da tenere in debita considerazione in previsione di un'eventuale trasferimento della famiglia interessata in appartamento privo di barriere architettoniche.

Infine, e questo purtroppo è il caso più ricorrente, l'incrocio dei dati ha evidenziato una corposa fascia di inquilini morosi (n° 40) ed a volte con situazioni debitorie a dir poco allarmanti (totale € 59.884,05, di cui uno € 12.856,00). Anche per questi casi l'Amministrazione proporrà ai debitori un piano di ammortamento del debito, compatibile con i cespiti degli inadempienti, solo in caso di mancato rientro di procederà alla dichiarazione di decadenza.
Lo scopo del censimento durato tre mesi voluto dall'Amministrazione Comunale di Teramo non è stato certo portato avanti come ingerenza gratuita e vessatoria nella sfera giuridica del cittadino, ma un'attenta e discreta indagine intesa ad accertare l'effettiva consistenza del patrimonio abitativo in dotazione e, su questa analisi, accertare la conservazione del diritto in capo agli attuali concessionari in modo da programmare mirati interventi che in qualche modo diano una concreta risposta alle attese delle persone poste utilmente in graduatoria e che aspettano una positiva soluzione alla precaria situazione degli alloggi.


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