Teramo: indagato per tre reati, viene promosso a dirigente dalla Asl

Corrado Robimarga, ex assessore Pdl e medico, accusato di peculato, falso ideologico e truffa aggravata è stato promosso a dirigente di endoscopia urologica di Giulianova.

Cosa c'è che non va? In generale tutto, nel particolare, in un paese come l'Italia nulla. L'accusa di aver svolto visite a pagamento in ospedale senza aver versato le dovute somme alla Asl, qualora venisse confermata, non suona come l'eccezione all'interno della regola. La contestazione della falsificazione di una cartella clinica per coprire ipotetiche irregolarità, anche se fosse verificata come reale, sarebbe forse una stranezza? L'aver mentito riguardo i propri impellenti impegni politici per assentarsi dal posto di lavoro all'ospedale, sarebbe forse un'anomalia? Sono sicuro che c'è qualcuno che lo farebbe anche per evitare dei processi.

Ovviamente Corrado Robimarga non è ancora colpevole di nessuno di questi reati e ha tutto il diritto di difendersi nel miglior modo possibile. Quello che fa scalpore e che forse secondo molti non dovrebbe accadere in un paese normale è che una persona indagata per più reati, tutti legati all'esercizio della propria professione, non dovrebbe essere promossa, almeno fino al momento in cui non si sia giunti alla conclusione delle indagini. Ma anche questa non sembra essere una vera anomalia nel sistema Italia.

Forse, allora, quello che è accaduto non riguarda solo il dottor Robimarga, che è bene ricordare ancora non si può definire colpevole di nessuno dei reati per i quali sono in corso le indagini, e non riguarda solo Giulianova e non l'Abruzzo, ma un intero esercito di giovani, di precari, di professionisti, di lavoratori, di uomini e di donne che hanno le qualità, la voglia e la professionalità per svolgere il proprio lavoro, che non hanno processi penali alle spalle o in corso e che, nonostante tutto, continueranno a vivere di tirocini e contratti fasulli. Viva l'Italia.

Matteo De Santis