Teramo: nel 2004 precipitò con la macchina dal viodotto, assolti tutti gli imputati

29 Settembre 2011   18:30  

Sono stati assolti perché il fatto non sussiste dal tribunale di Teramo i sei imputati, due tecnici Anas e quattro funzionari della società Strada dei Parchi, chiamati in causa per la morte di Claudio Brugiapaglia, manager anconetano di 35 anni.

Il 12 aprile 2004, la sua auto Bmw precipitò dal viadotto Biselli, dopo aver sfondato il guardrail. Il pm aveva chiesto una condanna a tre anni e sei mesi per tutti gli imputati ma il giudice ha ritenuto di scagionare con la formula più ampia Giovanni Terchi Nocentini, Antonio Caputi (tecnici Anas), Giorgio Serra, Giuseppe Savini, Roberto Salza e Claudio Nugnes (dirigenti della concessionaria).

Secondo l'accusa, che si basava anche sulle conclusioni della perizia stilata dall'ing. Berardo Naticchia, furono omessi controlli sulla costruzione del viadotto dell'A24 Roma-Teramo a Isola del Gran Sasso, specie delle barriere di sicurezza. E vi sarebbero state negligenze nella gestione e manutenzione dell'autostrada che avrebbero concorso a causare l'incidente.

Le accuse comprendevano disastro colposo e omissione di ripari per impedire pericoli a persone in pubblico transito. Gli imputati hanno sempre respinto le accuse, sostenendo anche l'assenza di una prova che la regolare costruzione e manutenzione autostradale avrebbe impedito all'auto di sfondare il guardrail.

L'inchiesta era stata aperta sulla base di un esposto della sorella della vittima, Laura, fino a un mese fa costituita parte civile mediante l'avv. Riccardo Leonardi.

Poi, sfiancata da un processo che durava da sette anni, ha deciso di accettare un risarcimento danni e di rinunciare alla parte civile constatando che le accuse nel frattempo si sarebbero comunque prescritte. Oggi Laura ha sfogato tutta la sua amarezza per l'esito del processo sulla bacheca del gruppo di Facebook intitolato: Giustizia negata a Claudio Brugiapaglia.


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