Terremoto, De Santis (IDV): "Cosa altro dobbiamo aspettare per un Piano di protezione civile?"

19 Ottobre 2011   16:05  

"Le scosse continuano, anche di forte intensità come quella di martedì notte di 3.3 di magnitudine, ma dopo 2 anni e mezzo i cittadini ancora non sanno dove radunarsi e come comportarsi. I morti del 6 Aprile, causati anche dalle colpevoli rassicurazioni del sistema della protezione civile, dovrebbero avere insegnato a tutti, e sopratttutto a Chi è tenuto, che è prioritario assicurare ai cittadini due condizioni essenziali per evitare il ripetersi di danni alle persone : Ricostruire bene e con il livello massimo dei parametri di sicurezza ed un Piano comunale di protezione civile efficiente ed operativo, con la disponibilità in tutte le 24 ore di aree di raccolta attrezzate. Finora, nessuna delle due è visibile"Così parla Lelio De Santis, segretario dell'Italia dei Valori a L'Aquila.

"La filiera della ricostruzione nei progetti delle case E - dice De Santis- taglia proprio le spese previste per la sicurezza e l’adeguamento sismico ed il Comune dell’Aquila ha annunciato in primavera un Piano di protezione civile con numerose aree di raccolta, ma nessuno sa dove sono e se sono operative: di sicuro dopo la scossa di martedì, i cittadini erano - come quella notte del 6 aprile - per strada ed al freddo, impauriti e senza informazioni. Non vorrei che gli amministratori comunali siano distratti dall’imminenza della campagna elettorale e non svolgano completamente i loro doveri verso la collettività e che tutto venga visto solo nella logica dell’interesse elettorale e delle candidature al prossimo Consiglio comunale: sarebbe un comportamento irresponsabile ed intollerabile!"

"E’auspicabile, invece - continua il segretario dell'Idv a L'Aquila- che gli attuali Amministratori comunali, di maggioranza e di minoranza, facciano bene il loro dovere a tempo pieno e si occupino fino all’ultimo giorno di mandato solo della cosa pubblica ed dell’interesse collettivo."

"D’altra parte - conclude De Santis- ci sono già Partiti, Associazioni, Comitati a preoccuparsi di preparare programmi e coalizioni, con incontri e discussioni già avviate su tutti i fronti: ed io penso che anche questo rito possa apparire incomprensibile a tanti cittadini di fronte alla drammatiicità della situazione, se si riduce tutto a formule ed a candidature, in una logica di conservazione del potere ed a prescindere da quello che serve ad una città da ricostruire."


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