Terremoto Marsica, Di Pangrazio, riscopriamo radici e identità

09 Gennaio 2015   15:07  

"Il Centenario del terremoto del 1915 costituisce una grande occasione non solo per rinsaldare i legami tra tutte le municipalita' colpite dal sisma, ma anche per riscoprire radici ed identita', fattori su cui far leva per ridare slancio al territorio marsicano".

Lo afferma il sindaco di Avezzano Giovanni Di Pangrazio. "Le tante manifestazione correlate all'evento - prosegue - potranno costituire un'importante 'vetrina' per la Marsica ed una significativa opportunita' per promuoverne a livello nazionale non solo la storia, ma anche la cultura, l'ambiente e l'economia.

Per questa ragione in tanti siamo impegnati a realizzare progetti di grande rilevanza, in grado non solo di commemorare l'evento ma di contribuire a valorizzare il territorio marsicano contribuendo a dargli una configurazione moderna ed innovativa.

I temi progettuali che hanno ispirato l'azione dell'Istituzione "Celebrazioni centenario terremoto della Marsica 13 gennaio 1915 - Anno 2015 - sono quattro: memoria, scienza, cultura, futuro, fra di essi interattivi". La gelida mattina del 13 gennaio 1915, alle ore 7,52, la Marsica e' sconvolta da un violentissimo sisma.

L'intensita' epicentrale, corrispondente all'intensita' massima osservata, fu pari a 11 gradi della scala MCS (Mercalli-Cancani-Sieberg), piu' forte di circa 50 volte del recente terremoto aquilano. L'area di azione del sisma fu molto estesa ed il terremoto si avverti' benissimo anche a Roma dove cadde una statua della Chiesa di San Giovanni. Avezzano, centro principale della Marsica, fu rasa totalmente al suolo e soltanto una casa rimase in piedi.

Ad Avezzano circa 9.500 persone morirono su una popolazione di 11.000 abitanti, circa il 95%. Nella Marsica nel complesso i deceduti sono stati circa 30.000. Il terribile sisma colpi' violentemente anche il frusinate ed il reatino.


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