Terremoto, Pezzopane a "309 martiri": noi vittime come voi

12 Dicembre 2010   10:02  

"Condivido e comprendo il vostro dolore e la vostra rabbia. Non solo perche' sono aquilana anch'io e la sofferenza per i lutti di quella terribile notte ancora mi tormenta. Non solo perche' sono legata a molti di voi da sentimenti di amicizia e di affetto, ma anche e soprattutto perche' sono anch'io una parente di quelle vittime, avendo perso affetti molto cari". E' quanto scrive l'assessore comunale dell'Aquila, Stefania Pezzopane, in una lettera aperta all'associazione "309 martiri dell'Aquila", associazione che aveva chiesto le dimissioni, tra gli altri, della stessa Pezzopane. "Provo la vostra stessa sofferenza e la stessa amarezza e come voi - si legge nella lettera - ho sete di verita' e di giustizia e mi aspetto che la magistratura faccia presto e bene il suo dovere. Dunque comprendo la vostra presa di posizione, nella misura in cui questa diventa una provocazione per reclamare maggiore attenzione da parte di tutti, in particolare dalle istituzioni.
Vi invito pero' a riflettere.
Affermare che tutti sono responsabili allo stesso modo equivale a dire, in maniera gattopardesca, che non lo e' nessuno. Invece le responsabilita' sono individuali e differenti, come lo sono i ruoli e le competenze che il dettato costituzionale assegna a ciascun soggetto. Non esiste a caso la Protezione Civile, ne' esiste a caso una Commissione Grandi Rischi, che si e' riunita a L'Aquila il 31 marzo, solo dopo le insistenti sollecitazioni del sindaco Massimo Cialente e mie, che ero allora Presidente della Provincia".

"La Commissione Grandi Rischi - rileva Pezzopane - e' stata pensata ed istituita per prevenire le situazioni di emergenza e per proteggere i cittadini da eventi catastrofici. Esattamente quello che non e' stato fatto il 31 marzo. Al contrario, quella Commissione ci ha tranquillizzato, ci ha rassicurato, ci ha detto che avremmo potuto dormire tranquilli dentro le nostre abitazioni e che non ci sarebbe potuto capitare niente. In molti gli hanno creduto e non hanno abbandonato la loro casa dopo le prime minacciose avvisaglie. Non ho mai ricevuto alcun invito a partecipare alla riunione del 31. Se fossi stata presente avrei detto a gran voce, come ho sempre fatto, che in quei giorni nessuno di noi era tranquillo. Non lo eravamo io e il Sindaco, tanto che dopo le scosse della fine di marzo abbiamo deciso di chiudere le scuole per precauzione, perche' il timore era forte. C'e' chi si e' comportato diversamente. Il Sindaco di Sulmona, per esempio, ha deciso di denunciare Giuliani per procurato allarme. Le scuole aquilane sono state riaperte solo dopo le rassicurazione della Commissione Grandi Rischi, tranne la De Amicis, che e' rimasta chiusa, nonostante le polemiche dei genitori, perche' il Sindaco era giustamente preoccupato. Ma se cio' non fosse accaduto e se il terremoto ci fosse stato di giorno, i bambini della De Amicis, tra cui mia figlia, sarebbero rimasti sotto le macerie. E anch'io, sebbene lavorassi in un ufficio messo in sicurezza, avrei rischiato, e molto. Da subito - denuncia la lettera - ha denunciato che la funzione tranquillizzante messo in atto dalla Commissione Grandi Rischi ha fatto abbassare la guardia. Non ho mai smesso di lottare per la verita' e se mai ce ne fosse ancora bisogno, se mai c'e' ancora qualcuno che non ha capito che non siamo tutti uguali e che non abbiamo tutti le stesse responsabilita', sono pronta a prendere nuovamente le distanze da chi ci ha mentito. Ma ribadisco. Ci sono persone che hanno messo in pericolo le nostre vite e ci sono persone che alle 3,32 hanno rischiato anche la vita e l'hanno rischiata assolvendo il compito istituzionale per cui erano state elette e si sono prese cura dei loro cittadini. Non passa giorno e notte che non lavoriamo per questo. Le responsabilita' penali - conclude Pezzopane - le accertera' la magistratura, che sta lavorando e che mi auguro possa giungere presto a delle conclusioni eque. Tutti i cittadini aquilani sono parte lesa, chi direttamente e chi indirettamente ed e' bene che le istituzioni, tutte, siano in prima fila nella richiesta di verita' e giustizia".


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