Tra una partita e la solita fiction arriva La prima cosa bella

Mercoledì 13/1/2010

13 Gennaio 2010   08:56  

Classico mercoledì di Coppa all'italiana quello di stasera. Già vedo milioni di Fantozzi in  mutande con Peroni familiare gelata, frittatona di cipolle e rutto libero, pronti a scatenarsi con urla di gioia, o di dolore, a seconda delle vicende viste in campo. Il redivivo Napoli targato Mazzarri affronta la decadente Juve del partenopeo Ciro Ferrara (Raiuno, 20.30). Sarà, dunque, la città natale del tecnico partenopeo a stabilirne il destino, su cui incombe l'ingombrante ombra del corpulento tecnico olandese Guus Hiddink.
La metropoli alle pendici del Vesuvio è protagonista anche nella terza serie di Caterina e le sue figlie, fiction (Canale 5, ore 21.10) che vede protagonista la sempre bellissima Virna Lisi, attornaiata dalle 'pargolette' Valeria Milillo, Sarah Felberbaum e Alessandra Martinez. La donna, infatti, in queste nuove puntate interpreterà sia Caterina, sia Nunzia, una signora napoletana molto somigliante a Caterina. Mantenendo il consueto tono leggero tipico della commedia per famiglie, stavolta il tutto viene macchiato con un pò di giallo, per rendere maggiormente avvincente la saga.
La nostra eroina, partita per Cuba insieme al marito Attilio, scompare misteriosamente senza lasciare tracce. Data per morta, le figlie non si arrendono all'idea e cominciano una serrata ricerca, all'insegna di poche luci e molte ombre. Quando tutto comincia a sembrar vano, ecco apparire una sosia della loro mamma, praticamente identica a lei, a parte l'accento. "È forse la più divertente che abbiamo girato", ha commentato la Lisi. Ma aveva detto la stessa cosa per presentare la prima e la seconda serie!
A proposito di cose ben riuscite, da segnalare gli applausi ricevuti da La prima cosa bella, ultima fatica di Paolo Virzì, all'anteprima riservata alla stampa. Pare che l'opera del regista toscano sia stata più apprezzata di Avatar, blockbuster di ultima generazione firmato James Cameron. Nella pellicola di casa nostra troviamo Valerio Mastandrea nei panni del quarantenne Bruno, che di professione fa l'insegnante ma ha il vizietto della droga, anche se ama definirsi un consumatore occasionale. Ormai lontano da anni dalla sua non troppo amata Livorno, è richiamato a forza a casa dopo una chiamata della sorella Valeria (Claudia Pandolfi), per avvisarlo della ormai prossima morte della madre, malata terminale di cancro.
Nonostante le premesse poco confortanti forniteci dalla trama, Virzì assicura che ci troveremo davanti al lungometraggio più ottimista da lui realizzato fin qui. "Sicuramente, questo film si nutre di qualcosa di autentico: un desiderio di far pace con la vita, in un momento di sfiducia, in cui ci si sente come in esilio. Da qui il desiderio di trovare una patria, una casa, un luogo da cui ripartire. 
Pensiamo ai fatti calabresi, allo sparare sugli africani. Cose che generano in me vergogna, imbarazzo. E non solo nella vita pubblica: basta pensare a cosa succede alle riunioni di condominio, o ai semafori. L'aria del tempo mi lascia esterrefatto". Che sia la prima cosa bella che vedremo al cinema quest'anno?

Francesco Balzano


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