Trivelle, bufera sui 5 Stelle. Mazzocca: "Tornate a bordo, ca**o!!"

09 Gennaio 2019   13:00  

Come il Comandante Gregorio De Falco (l’ultimo espulso dai 5 stelle) apostrofò Schettino per richiamarlo ai suoi doveri verso i passeggeri della Costa Concordia, così si dovrebbe dire a Di Maio e Soci che hanno autorizzato la ricerca di idrocarburi nel mar Ionio, dopo aver fatto una campagna elettorale con lo slogan “NO Triv”, ingannando di fatto un intero popolo, una volta giunti al governo.

Non è la prima volta che ciò accade agli epigoni di Grillo: tutti ricordiamo Di Battista promettere ai pugliesi che, una volta al governo, i 5 stelle avrebbero bloccato la TAP in un quarto d’ora, o Di Maio dire che era finita l’epoca dei condoni, che avrebbero chiuso e riconvertito l’ILVA, che avrebbero bloccato la TAV … e così via …. «Tornate a bordo ca**o !!!», verrebbe da dirgli «e spiegate a chi ha creduto al vostro millantato impegno a fermare le trivelle questa brusca inversione di rotta. E non provate nemmeno a menarcela con frasi tipo “Si tratta di una decisione del governo precedente". Perché, allora, dovreste dirci quali decreti avete approvato per sospendere gli effetti di quelle leggi che dichiarate di avere combattuto. 

La verità vera è che siete il governo del CAMBIANIENTE !!

Chi finora ha riportato qualche successo nella lotta contro lo sviluppo delle fonti fossili, oltre al vasto movimento di lotta popolare, sono state le 10 Regioni che, seguendo l’esempio della Regione Abruzzo, hanno indetto un referendum, per la prima volta nella storia repubblicana, contro la  legge che reintroduceva l’autorizzazione alla ricerca di gas e petrolio entro le 12 miglia dalla costa. Sono state quelle Regioni, tra cui l’Abruzzo, che hanno vinto significative battaglie davanti alla Corte Costituzionale su alcuni aspetti dell’art. 38 dello Sblocca Italia e che, ancora oggi, costringono il governo a confrontarsi nei tribunali, in assenza di una qualsivoglia novità normativa introdotta dai nuovi governanti.

Un decreto, in realtà, questo governo l’ha fatto: il cosiddetto “Decreto Sicurezza”, certo non contro le trivelle ma contro i migranti. Una norma criminogena (come l’ha definita il sindaco di Palermo Leoluca Orlando) che una persona retta e seria come il Comandante De Falco si è rifiutata di votare e per questo è stata espulsa dal #Mò-Vi-Mento".

 


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