Truffa da 500mila euro a coinvolti 4 imprenditori tra Pescara e L'Aquila

28 Luglio 2011   21:43  

In esecuzione di un provvedimento emesso dal G.I.P., Dr. (Omesso per Diritto Oblio) Romano Gargarella, su richiesta del P.M. Dr.ssa Antonietta Picardi e del Procuratore della Repubblica di L'Aquila Dr. Alfredo Rossini, i finanzieri del Nucleo di Polizia Tributaria del capoluogo abruzzese hanno dato corso ad un provvedimento di sequestro preventivo per equivalente di beni mobili ed immobili per un valore di circa 500.000 euro, a carico degli imprenditori Emidio Antonio Tenaglia, 63 anni, di Pescara; Daniele Masoni, 49 anni, dell’Aquila; Luigi Saquella, 60 anni, di Pescara; Ciro Nardinocchi, 41 anni, di Pescara; Corrado Troiano, 47 anni, di Pescara.

Questo l'elenco degli inquisiti: Benigno D'Orazio, già presidente del Parco e consigliere regionale, Nicola Mattoscio, presidente cda Eurobic,  Emidio Tenaglia, componente cda Parco,  Sergio De Meis, consigliere amministrazione della Fival Scarl, Melania Di Marco, dipendente Oliver srl, Daniele Masoni, rappresentante International science service, Maria Camilla Napoleone, membro cda Oliver srl, Luigi Saquella, rappresentante Cifap srl, Corrado Troiano, rappresentante Oliver srl, Paolo Campana, Mario Barone,  , Maria Grazia Cammarano, (Omesso per Diritto Oblio), Patrizio Caroli, Mario Orazio Casale, Veronica Casciani, Tiziana Casuscelli, Francesco D'Amico, Carmine D'Andreamatteo, Emanuela D'Arielli, Armando Di Luca, Antonio Gioioso, Massimo Iovane, Giampaolo Lella, Silvia Lucianetti, Dino Mastrocola, Emiliana Mennucci, Massimo Mili, Carlo Montese, Ciro Nardinocchi, Francesco Collazzo, Stefania Ranalletta, Michele Antonio Rea, Berardo Santilli, Lara Tarquinio.

Il provvedimento giunge all'esito di complesse e lunghe indagini che hanno rilevato illecite distrazioni di fondi erogati dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali destinati a favorire l'impiego di 50 neolaureati in Ingegneria ed Economia e Commercio, attraverso un progetto, denominato "Giovani Innovazione", realizzato e gestito dal Parco Scientifico e Tecnologico d'Abruzzo.

Gli indagati debbono rispondere dei reati di truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche, malversazioni, falso in scrittura privata e sostituzione di persona.

Il Parco Scientifico e Tecnologico d'Abruzzo è un ente consortile, con sede a L'Aquila, costituito nel 1993 senza fini di lucro e partecipato dalla Regione Abruzzo fino ad ottobre 2007. Ad esso hanno partecipato, nel tempo, consorzi di imprese operanti nella consulenza aziendale e nell'innovazione tecnologica, con l'obiettivo di realizzare azioni e progetti di innovazione e ricerca a beneficio del territorio e del mondo imprenditoriale.

Il Parco prevedeva quali organi societari, un Presidente, incarico ricoperto da un delegato del Presidente della Regione Abruzzo, un'Assemblea dei soci ed un Amministratore Unico, nonché Direttore Scientifico.

Con particolare riferimento al progetto, approvato dal Ministero con un contributo di 1.300.0000 euro, finalizzato all'inserimento del mondo del lavoro di 50 giovani neolaureati attraverso l'erogazione di borse di studio e la frequentazione di stages presso aziende ed attività di formazione, le indagini dei finanzieri aquilani hanno rilevato come, parte di tali provvidenze – quasi 500.000 euro – siano stati distratti da tale destinazione di importante significato sociale per essere dirottati nella disponibilità di alcune imprese componenti del Consorzio in seno al Parco Scientifico e Tecnologico d'Abruzzo.

Si tratta di 4 imprese, una delle quali con sede a L'Aquila e le rimanenti a Pescara i cui amministratori, tra il 2003 e il 2007, hanno progressivamente assunto il controllo degli organi di amministrazione del Consorzio del Parco. Per pervenire a tale risultato sono state anche modificate, in violazione della legge regionale 27 luglio 1993 nr. 30 alcune previsioni statutarie, consentendo l'eliminazione dell'Amministratore Unico, l'istituzione di un Consiglio di Amministrazione, l'estromissione della Regione Abruzzo da ogni attività di direzione e controllo, con la nomina a Vice Presidente e responsabile del progetto "Giovani Innovazione" di uno dei quattro imprenditori, T.E.A. , dominus della frode.

A seguito della posizione poi assunta in seno al Consorzio e al Progetto, il Vice Presidente, inducendo in errore la Regione Abruzzo e il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, ha predisposto un progetto esecutivo che sostanzialmente trasferiva l'85% dello stanziamento, originariamente destinato alle borse di studio ed agli stages per i laureati, alle imprese che partecipavano al progetto. Queste ultime, a loro volta, hanno stipulato, con 31 professionisti e propri dipendenti, contratti a progetto e lettere d'incarico concernenti attività di tutoraggio, consulenze, costi di organizzazione e segreteria mai effettuati e per aver realizzato, inoltre, costosissime dispense in realtà facilmente reperibili su internet.

Sono stati altresì accertati acquisti di computer poi distratti a fini familiari, acquisti di quotidiani a fini personali, servizi di interpretariato e spese di pubblicità di una gara di "drifting" (pesca sportiva d'altura) e per il noleggio di autovetture.

E, naturalmente per i 50 neolaureati, nel frattempo ridottisi a 16, per i progressivi abbandoni, al termine del progetto, non si concretizzava alcuna assunzione.

Gli esiti dell'indagine sono stati rassegnati anche alla Procura Regionale della Corte dei Conti

con la segnalazione di un danno erariale per un importo complessivo pari ad euro 1.250.000,00. Nello specifico, oltre alle somme indebitamente percepite dagli autori della frode, e' stato, altresì, segnalato un danno erariale, pari ad euro 719.160,65, corrispondente alla mancata riscossione, da parte della Regione Abruzzo, dei canoni di locazione degli immobili, sedi del Consorzio, ubicati a L'Aquila e Chieti,dal 2007, data in cui la Regione Abruzzo era stata estromessa dal Consorzio, ad oggi.


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