Truffa "fondi Giovanardi", quello che lasciano Traversi e Cavaliere sono le macerie nei giovani

Le cooperative create adesso sono a rischio

13 Ottobre 2011   07:55  

Tanto si discute in città della tentata truffa sui fondi Giovanardi, di Fabrizio Traversi e Gianfranco Cavaliere, della Curia, di Mons. D'Ercole, di Taffo, di Srour, Cappelli e degli altri sindaci.

Le intercettazioni appassionano ed annoiano al tempo stesso per la loro crudezza e prevedibilità (poi spiegheremo il perchè).

Quello su cui non si discute sono, invece, le macerie che questi due personaggi lasciano nella città terremotata. Macerie che sarà difficile smaltire.

I primi a subirne i danni sono gli oltre 70 ragazzi che avevano creduto a loro, che pensavano di "fare una cosa bella per la città" e per loro stessi. Settanta giovani che hanno formato varie cooperative, che hanno speso 13 mesi della propria vita a progettare accanto a chi voleva demolire soltanto.

Così dallo scoppio dell'inchiesta, le varie realtà cooperative nate per lavorare e dare lavoro grazie allo stimolo dei Fondi Giovanardi sono ferme, al chiodo, bloccate dalla delusione, dalla morte nel cuore innanzitutto.

Ferme, perchè in una città "immota" ne fanno da degna cornice.

Evidentemente, però, un peccato di gioventù c'è stato e fa specie che anche moltissimi sindaci e altre figure più o meno pubbliche più esperte di questi 70 giovani si siano "fatti fregare" dal primo Traversi di passaggio.

Il metodo Traversi è un sistema rude e dalle intercettazioni appare chiaro, lui matrattava tutti, parlava solo lui, millantava crediti che prima o poi si sarebbero rivelati falsi agli occhi di tutti.

Più di tutto Traversi sapeva creare un clima di tensione sociale fra gli stessi partner della Fondazione, parlando prima male di uno e poi di un altro.

Ci sono decine e decine di email in cui nero su bianco Traversi sparlava di quello e poi dell'altro ai vari interlocutori.

Ecco, il metodo Traversi ha innanzitutto creato un pericoloso precedente. Come può, un uomo così, creare un giro tanto virtuoso, ma al tempo stesso celare dietro un disegno criminoso con modi bruschi e sgarbati, accentrando tutto su di se, sparlando prima con l'uno e poi con l'altro senza destare sospetti e inimicizie?

E' pur vero che alcuni interlocutori che avrebbe voluto con se, il Traversi li ha persi proprio per i suoi modi irruenti e per niente concilianti, la Pezzopane che si stupiva della sua sgarbatezza, lo stesso Morgante, il Sindaco di Villa Sant'Angelo Pierluigi Biondi sono persone che lo avevano allontanato.

La stessa Curia ad un certo punto non aveva più partecipato con un suo rappresentante alle riunioni della Fondazione.

Il metodo Traversi lascia in città i suoi strascichi nel sospetto dell'altro, quando per una volta si era riusciti a creare un "tavolo" di lavoro che poteva funzionare, oggi ci ritroviamo nell'ipotesi del complotto, del fuggi e rifuggi.

Speriamo che quei 70 giovani sappiano andare avanti e che poi le nostre Istituzioni civili e religiose sappiano tornare al dialogo tra loro e con la città.

Se ciò non avvenisse, sarebbe questo il più grande danno del metodo Traversi.


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