Truffe ai vip: accertamenti della Procura di Roma su Carispaq e vigilanza Bankitalia

18 Aprile 2011   17:08  

Rischiano di estendersi anche a Bankitalia gli accertamenti della procura di Roma che indaga su Gian Franco Lande e sugli altri quattro operatori finanziari finiti in carcere lo scorso 24 marzo con l'accusa di aver truffato un migliaio di piccoli e grandi risparmiatori della capitale.

Il pm Luca Tescaroli vuole capire in che modo l'organo di vigilanza di Palazzo Koch abbia esercitato i suoi controlli e attivato ogni verifica se e' vero che per anni sulla Cassa di Risparmio dell'Aquila sono transitati milioni di euro riconducibili a Lande, violando cosi' la normativa vigente in materia di riciclaggio.

L'istituto di via Nazionale, dal canto suo, ha gia' fatto pervenire alla procura una nota in cui si attribuisce di fatto ogni responsabilita' alla Carispaq, rea di non aver fatto alcuna segnalazione a fronte di importanti movimentazioni di denaro. Ma tutto cio' al pm potrebbe non bastare.

Da qui la concreta possibilita' che la Guardia di Finanza si presenti in Bankitalia per acquisire ogni documento utile all'indagine e capire perche' gli ispettori si siano attivati solo ad arresti avvenuti.

Chi indaga, infatti, ha forte il sospetto che non solo la Carispaq ma anche altri istituti bancari abbiano agito a beneficio di Lande e dei suoi collaboratori eludendo ogni sistema di controllo.

Nessun accertamento, invece, dovrebbe toccare la Consob anche perche' la Eim (la 'European Investments Management', legata all'Egp Italia di Lande) non era una società abilitata a rastrellare i soldi dei risparmiatori della 'Roma bene' e della sua attivita' abusiva l'organo di vigilanza certamente non poteva sapere nulla.

Non a caso ad uno degli indagati, Andrea Raspi (che in settimana potrebbe essere interrogato dal pm assieme alla sorella Raffaella e allo stesso Lande) la procura ha proprio contestato l'ostacolo all'attivita' di controllo della Consob cui l'indagato aveva rapporti.


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