Truffe immobiliari e riciclaggio di denaro sporco: sequestri e denunce a L'Aquila

22 Agosto 2011   18:52  

I finanzieri del Nucleo di Polizia Tributaria di L'Aquila hanno scoperto un sodalizio criminale dedito alla truffa ai danni di società di leasing.

L'attività d'indagine, coordinata dalla Procura della Repubblica di L'Aquila e basata su articolate investigazioni, svolte mediante accertamenti bancari su decine di conti correnti, perquisizioni locali e personali, interrogatori degli indagati, ha consentito di ricostruire il collaudato modus operandi adottato per la realizzazione delle frodi.

A capo dell'organizzazione, un soggetto aquilano con pregresse esperienze nel settore dell'intermediazione finanziaria, che acquistava, anche per il tramite di suoi prestanomi, immobili da persone che egli sapeva versare in difficoltà economiche e li rivendeva, successivamente, a società di leasing a prezzi notevolmente gonfiati e di gran lunga superiori al loro reale prezzo di mercato.

L'organizzazione, per la realizzazione delle truffe, provvedeva a falsificare i contratti di compravendita di acquisizione degli immobili, nei quali era quindi inserito un prezzo di acquisto di 4/5 volte superiore al valore reale, inducendo le società di leasing al riacquisto del bene ad un valore artificiosamente spropositato.

Nel contempo, allo scopo di rendere appetibile l'affare, l'ideatore delle truffe sottoponeva alle società finanziarie un potenziale cliente interessato all'acquisizione del bene in leasing e disponibile a pagare i relativi canoni, che altro non era che un sodale all'organizzazione.

Grazie a tale stratagemma, le società finanziarie erano indotte a valutare favorevolmente l'acquisto dei beni loro proposti, facendo affidamento sulla circostanza che risultava documentata la disponibilità di un soggetto pronto ad accollarsi il pagamento delle rate.

Tuttavia, dopo i primi mesi, l'utilizzatore non provvedeva più al pagamento delle rate di leasing, costringendo la finanziaria a rivalersi su un bene di valore di gran lunga inferiore a quanto dichiarato.

L'organizzazione provvedeva poi a reinvestire in operazioni similari l'ingiusto profitto, consistente nella differenza tra il prezzo pagato dalla società di leasing ed il valore reale del bene.

Per la realizzazione del piano criminale, che ha fruttato all'organizzazione proventi illeciti per € 4.200.000, il principale attore della truffa si è avvalso di numerose società, anch'esse intestate ai suoi prestanomi, sui conti correnti delle quali sono stati riciclati € 4.137.500 derivanti dalle partecipazioni delle frodi.

Peraltro, la minuziosa ricostruzione dei flussi finanziari ha consentito di accertare che parte dei proventi illeciti è stata utilizzata dal capo dell'organizzazione per concedere prestiti a persone in difficoltà finanziarie.

Le Fiamme Gialle hanno, quindi, provveduto a denunciare nr. 14 soggetti, tutti abruzzesi, ai quali, a vario titolo, è stata contestata l'associazione a delinquere finalizzata alla truffa, all'esercizio abusivo dell'attività finanziaria, al falso materiale, all'interposizione fittizia nonché il riciclaggio.

L'attività di polizia giudiziaria si è concretizzata, oltre che con la denuncia all'A.G. aquilana dei soggetti implicati, anche con l'esecuzione del sequestro preventivo disposto dal G.I.P. di L'Aquila, su richiesta della locale Procura della Repubblica, di circa 50 rapporti bancari, un immobile e 6 società, nella disponibilità dei protagonisti della vicenda criminale, per un valore complessivo di circa 1.000.000 di euro.

Il sequestro preventivo, finalizzato alla successiva confisca penale per sproporzione ex art.12 sexies D.L. 306/1992, opera in relazione ai beni ed al denaro per i quali non è giustificata la provenienza. Infatti tutti i beni sequestrati erano nella disponibilità degli indagati nonostante la evidente sproporzione rispetto agli irrisori redditi dichiarati ed alle attività economiche esercitate dagli stessi.


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