Tutti gli ordini professionali dell'Aquila smentiscono Frattale

Scontro sulla ricostruzione pesante

28 Marzo 2011   15:17  

Si affidano ad una nota stampa gli ordini professionali degli ingegneri, architetti ed il collegio dei geometri e periti industriali dell'Aquila per smentire molte delle affermazioni fatte dal neo presidente dell'ANCE Gianni Frattale.

Riportiamo la nota pervenita:

Ci stupisce la posizione espressa a mezzo stampa dal Presidente dell’ANCE Gianni Frattale, in ordine alla nota presentata al Commissario Delegato per la Ricostruzione On. Gianni Chiodi, in seguito alla lettera aperta, di quest’ultimo, nella quale si richiedeva agli Ordini e Collegi Professionali ed agli Imprenditori, di mettere in evidenza tutte le possibili criticità rilevate, al fine di dare chiarimento ed auspicabilmente sciogliere, in modo condiviso, i dubbi interpretativi che sembravano rallentare la presentazione dei progetti per la Ricostruzione pesante.

Ci stupisce nella misura in cui, lo stesso Presidente Frattale, libero propositore ed autonomo sottoscrittore del documento presentato al Commissario Delegato, ma soprattutto perché è stato il fautore ed il coordinatore di quel tavolo che ha profuso grande impegno per l’elaborazione di tale documento.

Sentito impegno non certo dettato dalla convergenza di interessi, ma dalla responsabile consapevolezza degli scriventi, in quanto rappresentanti le categorie, ma anche utenti, di dover profondere ogni sforzo per poter garantire al cittadino ed alle istituzioni il miglior risultato progettuale e realizzativo del bene indennizzato, nel rispetto di regole certe, sia tecniche che giuridiche.

In verità, oltre lo stupore si fa luce l’incredulità, infatti stentiamo a credere che si possano etichettare con così superficiale semplicità, le problematiche poste all’attenzione dell’istituzione.

E’ indubbiamente vero che alcune di queste assumono carattere di chiarimento o di integrazione necessarie per la definizione delle regole certe, ma è anche vero che altre rivestono carattere economico non certo di interesse degli ordini professionali, ma della collettività tutto.

Appare quindi necessario mettere nella giusta luce la differenza fra peculiarità professionale ed interesse imprenditoriale.

- Gli ordini sono enti pubblici posti sotto la vigilanza del Ministero della Giustizia e sono l'istituzione di autogoverno di una professione riconosciuta dalla legge, avente il fine di garantire la qualità delle attività svolte dai professionisti; ad essi lo Stato affida il compito di tenere aggiornato l'albo e il codice deontologico, tutelando la professionalità della categoria..

- L'impresa, per contro, è un'attività economica organizzata al fine della produzione o dello scambio di beni o di servizi: come desunto dalla definizione di "imprenditore" che all'art. 2082 fornisce il vigente Codice civile.

Da quanto sopra si evince che l’ordine professionale opera per il rispetto delle leggi e delle norme in quanto riconosciuto dallo Stato quale pubblica istituzione posta a tutela e controllo dell’ attività intellettuale dei professionisti secondo norme etiche e deontologiche, mentre l’imprenditore esercita l’attività economica sia in forma singola sia in forma associata in risposta, proposta e difesa dell’interesse dell’impresa stessa.

In conseguenza di ciò ci sembra corretto sottolineare che la prospettata offerta del Presidente Frattale di sostituire le attività intellettuali riservate ai professionisti con l’organizzazione economica delle imprese, non è in linea con l’ordinamento dello stato, ma sottende al mero interesse economico.

Lo Stato affida al professionista la capacità di redigere il progetto e definire il costo dell’opera da realizzare, ed all’impresa quello di proporre un’offerta per la realizzazione dell’opera progettata, in un confronto economico fra soggetti imprenditoriali.

E’ perciò l’imprenditore che ha bisogno del “contratto tipo“ in relazione al fatto di dover tutelare il suo rapporto economico contrattuale nella maniera più fruttuosa possibile.

Nello spirito sociale collegato all'evento, i professionisti hanno contribuito ritagliando del 30% le loro parcelle, mentre altre categorie non hanno mostrato la stessa sensibilità.

 

Ed allora ci chiediamo e chiediamo ai cittadini ed alle istituzioni:

  • Quale certezza di correttezza progettuale in assenza di definizione economica di regole certe e chiare?

  • Quale coerenza fra rispondenza del progetto con il giusto prezzo?

  • Quale equità offrire ai cittadini nel dovuto indennizzo?

 

Questi sono alcuni degli interrogativi che si presentano alla nostra attenzione nel quotidiano confronto con i cittadini, che sono coloro che reclamano il diritto a riavere la propria casa nella quale poter vivere in maniera sicura e che vede in noi l’anello di congiunzione fra le loro istanze e le istituzioni. Lo stesso ha ormai individuato nelle classi professionali l'unico interlocutore per il soddisfacimento delle aspettative relative all'equità dell'indennizzo.

E’ con questa consapevolezza e con questo spirito che abbiamo affrontato ed affrontiamo l’immenso problema che ha lasciato a tutti noi cittadini di questo territorio il tragico evento del terremoto ed è con i medesimi sentimenti che ci accingiamo a rispondere all’invito del Commissario Delegato per la Ricostruzione, che sappiamo essere sensibile a questi problemi e con il quale, siamo convinti, riusciremo a trovare la giusta sintesi per far avanzare in maniera concreta la ricostruzione pesante senza intoppi ed incertezze in quel tanto ricercato dialogo utile a superare ogni ostacolo che possa venire a frapporsi lungo il cammino che porterà al suo completamento.


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