Tutti insieme... disastrosamente

29 Ottobre 2010   14:42  

Non ha precedenti la lettera aperta che ieri sindacati, imprenditori e associazioni di categoria di tutti i settori produttivi della regione hanno indirizzato al governatore Chiodi. Un documento corale per chiedere al presidente della giunta regionale la ripresa del confronto sui temi dello sviluppo e sulle possibili soluzioni alla crisi disastrosa che sta attanagliando l'Abruzzo. Nel recente periodo, secondo le associazioni e i sindacati, l'Abruzzo ha offerto la peggiore performance di tutte le regioni italiane. Allarmati dall'assenza di politiche idonee a fronteggiare la crisi, chiedono alle istituzioni e alla politica di ripensare in termini più risolutivi alla programmazione e all'amministrazione del territorio, anche portando la vertenza Abruzzo all'attenzione del governo nazionale.

Per le parti sociali manca una visione di programmazione del futuro dell'Abruzzo, dal rilancio economico-sociale alla ricostruzione post sisma, settori che richiedono scelte politiche e non solo un ruolo tecnico-commissariale. "La nostra - ha sottolineato, nel corso di una conferenza stampa, Mauro Angelucci, presidente di Confindustria Abruzzo - non è una iniziativa contro, ma un'iniziativa per trovare soluzioni". Oltre ad un riavvio del dialogo con la Regione, le parti sociali chiedono che si apra anche una "vertenza Abruzzo" con il governo nazionale, in particolare su alcuni temi di quali lo sblocco, l'impegno e l'accelerazione di spesa dei fondi Master Plan, Fas, Apq infrastrutture, ricostruzione per le aree terremotate, privilegiando i settori produttivi; attivazione immediata della zona franca già accordata alle zone terremotate; federalismo fiscale; rifinanziamento della cassa integrazione per tutto il 2011; un piano infrastrutturale. "In Abruzzo - ha sottolineato il segretario regionale della Cgil, Gianni Di Cesare - c'é regressione economica e sociale ed un'emergenza anche fiscale che richiede interventi immediati".


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