UIL ABRUZZO AUSPICA REGIME FISCALE MENO PESANTE

TASSE

29 Gennaio 2008   12:02  
"Lo studio del Sole 24 Ore sul fisco locale conferma la necessità che l´Abruzzo si doti di una strategia pluriennale per riportare l´addizionale Irpef e l´Irap ai livelli precedenti gli aumenti scattati nel 2006 a causa dell´eccessivo deficit della spesa sanitaria". L´analisi è del segretario regionale della Uil Abruzzo Roberto Campo secondo il quale "le scelte di riduzione e modulazione delle tasse che alcune Regioni stanno facendo non fanno che aumentare il divario a danno dell´Abruzzo, che applica i massimali". Per il segretario dell´organizzazione sindacale "è evidente che la Regione Abruzzo non è oggi in grado di rinunciare a questo gettito fiscale aggiuntivo, ma è altrettanto evidente che se nei prossimi anni non si tornerà ad un regime fiscale meno pesante, l´Abruzzo perderà colpi quanto a competitività. Se non siamo nella condizione di praticare una fiscalità di vantaggio, dobbiamo almeno smettere quanto prima di realizzare una fiscalità di svantaggio. La Giunta regionale - accusa Campo - non ha finora voluto impegnarsi ad abbassare le tasse regionali mano a mano che si realizza il progresso verso il pareggio dei conti della sanità, il cui raggiungimento è previsto per il 2010". Secondo il segretario Uil "la posizione della Giunta regionale lascia aperte due opzioni per il dopo-pareggio dei conti della sanità: abbassare le tasse oppure utilizzarle per finanziare altre voci di bilancio. La Uil Abruzzo propone un´altra soluzione: dire da subito che la scelta è una sola, quella di abbassare le tasse in parallelo all´azzeramento del deficit della sanità, e prepararsi a finanziare i capitoli di spesa extra-sanitari alleggerendo gradualmente il bilancio dagli oneri delle cartolarizzazioni, che altro non sono se non debito sanitario, per metterli almeno in parte a carico della spesa sanitaria. Questa strategia consentirebbe di ridurre lo svantaggio competitivo e la pressione sui redditi, ma richiede scelte chiare, di medio e lungo periodo, e il coraggio di cambiare molto più a fondo la sanità e la pubblica amministrazione regionale. E´ una scelta scomoda - concluide Roberto Campo - ma più interessante, per cui insistiamo a proporla". (AGI)

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