Uccise avvocato di Ascoli Piceno, catturato latitante tra i 100 più pericolosi, in fuga da 17 anni

31 Maggio 2019   13:04  

Era in fuga da 17 anni Iurie Cegolea. Un lungo periodo di fuga che lo aveva portato ad essere inserito nella lista dei 100 latitanti più pericolosi.

Cegolea è ritenuto responsabile di un efferato omicidio avvenuto il 1° febbraio 1999, quando penetrò nello studio dell'avvocato di Ascoli Piceno Antonio Colacioppo e lo massacrò con 17 coltellate al collo, al volto e al torace.

La pazza fuga di Iurie Cegolea in giro per i Balcani è stata interrotta qualche ora fa sul confine tra Moldavia e Ucraina, grazie a un'operazione della polizia di Ancona e di Ascoli Piceno, coordinata dal Servizio centrale operativo.

Cegolea fu l'autore materiale dell'omicidio in concorso con due complici già in carcere dal 2006: la ex moglie del legale, Angela Biriukova  e il suo amante Valeri Lukin, amico e connazionale di Iurie Cegolea (le foto di fianco sono appunto le loro).

Iurie Cegolea probabilmente aveva percepito di avere gli investigatori sulle sue orme e stava provando a far perdere le sue tracce ancora una volta quando è stato arrestato dalla polizia al confine tra  Moldavia e Ucraina ed  è stato immediatamente estradato in Italia.   

Le indagini sono state coordinate dal procuratore generale presso la corte di appello di Ancona. Antonio Colacioppo, 63 anni, era un avvocato di origini abruzzesi, noto ad Ascoli Piceno per aver affrontato importanti cause civili e anche per il suo impegno politico e sindacale.

Il primo febbraio del 1999, dopo aver partecipato a un'assemblea cittadina, rientrò nel suo ufficio, dove venne ucciso con 17 coltellate, una delle quali raggiunse il cuore. Le indagini portarono velocemente alla moglie del legale, la moldava Angela Biriukova, raggiunta dagli inquirenti alla stazione di Trieste mentre, insieme a due connazionali, stava per salire su un treno diretto a Bucarest.

Per la giustizia italiana è lei la mandante dell'omicidio, commesso da Valeri Luchin, il suo ex amante, e dal suo amico Iurie Cegolea, scoperti grazie al dna presente sui mozziconi di sigaretta ritrovati sul ballatoio dello studio mentre attendevano la vittima.

Dopo un complesso iter processuale, tutti e tre sono stati condannati a 30 anni di carcere, ma tra una sentenza e l'altra Cegolea riuscì a fuggire e far perdere le proprie tracce. 


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